La campagna elettorale in Ecuador è entrata nel vivo, in vista del ballottaggio delle elezioni presidenziali fissato per l’11 aprile. Il primo turno è stato conquistato dal candidato socialista Andrés Arauz, sostenuto dall’ex presidente Rafael Correa, in auto-esilio in Belgio dopo una condanna per corruzione. A sfidarlo sarà il conservatore Guillermo Lasso, che parte da uno svantaggio di oltre 12 punti percentuali in meno.

Arauz ha promesso di attingere a 1 miliardo di dollari delle riserve valutarie per distribuire a un milione di famiglie indigenti.

Tra le altre promesse vi è quella di rinegoziare con il Fondo Monetario Internazionale condizioni migliori sui prestiti ottenuti lo scorso anno, a seguito del default dichiarato su oltre 17 miliardi di dollari di obbligazioni. Tra gli investitori c’è ovviamente preoccupazione circa la sorte dei bond emessi con la ristrutturazione del luglio scorso, date le istanze socialiste portate avanti da Arauz. Inoltre, c’è da notare che tutti i candidati della sinistra nel loro insieme hanno ottenuto circa il 70% dei consensi al primo turno, per cui le chance di Lasso appaiono davvero basse.

Negli ultimi giorni, però, una pur minima speranza si è accesa per i sostenitori del candidato conservatore. L’ambientalista Yanu Perez, escluso dal ballottaggio per una manciata di voti, continua a gridare ai brogli e ha fatto sapere che non sosterrà ufficialmente nessuno dei due candidati. Qualora il suo elettorato, pari a oltre il 19% dei voti espressi a febbraio, disertasse le urne o scegliesse al secondo turno senza alcuna preferenza preconcetta, privato di indicazioni di partito, la corsa tra i due sfidanti si farebbe più serrata.

Forse, in considerazione di questi fattori i bond dell’Ecuador si stanno apprezzando, portandosi ai prezzi più alti da inizio mese. La scadenza 31 luglio 2030 e cedola 0,5% (ISIN: XS2214237807) quota in area 57 centesimi, offrendo un rendimento prossimo al 9%. La scadenza 31 luglio 2035 e cedola 0,5% (ISIN: XS2214238953) è risalita a una quotazione di 43,25 centesimi, rendendo così quasi il 10,30%.

E la scadenza 31 luglio 2040 e cedola 0,5% (ISIN: XS2214239175) si aggira sotto i 43 centesimi, pari a un rendimento di oltre l’8%. Capite benissimo che si tratti di livelli altissimi, praticamente da nuovo default. Nell’ottobre scorso, tali obbligazioni oscillavano tra i 60 e i 70 centesimi.

Bond Ecuador investimento ad alto rischio, la ripresa delle quotazioni è poco solida

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