Inizio d’anno col vento in poppa per i titoli di stato. Ma solo per quelli di Germania e Francia. Il sistema creditizio franco-tedesco si conferma asse portante dell’intera economia europea e perno fondamentale per il contenimento della crisi nell’eurozona.

 

Asta bund Germania e asta bond Francia: i risultati a confronto

Ieri la Germania ha inaugurato il nuovo anno collocando in asta 4,06 miliardi di euro di Bund a dieci anni con un rendimento medio dell’1,93%, in leggero calo dall’1,98% dell’asta-flop dello scorso 23 novembre.

Mentre oggi è toccata alla Francia rinnovare importanti scadenze per quasi 8 miliardi di euro. Nel dettaglio Parigi ha collocato titoli a varie scadenze (Oat) con rendimenti compresi fra il 3,23% e il 3,97% a fronte di una domanda complessiva quasi doppia rispetto all’ammontare collocato in asta alla vigilia. Ma se il collocamento di titoli pubblici francesi è andato bene – commenta un operatore di BNP Paribas – altrettanto non si può dire per lo spread di riferimento col decennale tedesco che sfiora adesso i 150 punti base sulle rinnovate tensioni che si stanno ripercuotendo sul sistema bancario francese. A dare l’imput negativo è stata Unicredit in Italia che sta trascinando al ribasso tutte le banche europee, appesantito da un aumento di capitale da 7,5 miliardi di euro, ma anche Société Générale non se la sta passando bene. (Unicredit, aumento di capitale: titolo sprofonda ai valori del 1992)

La nota banca transalpina – prosegue l’operatore – ha raggiunto un accordo con i sindacati per il taglio del personale nelle divisioni corporate e investment banking. SocGen sta quindi valutando il taglio di circa 880 posti di lavoro in Francia, la riduzione di importanti uffici commerciali e un aumento di capitale che dovrà essere varato entro pochi mesi. Ma sulla Francia pesa anche la ormai scontata revisione del rating (Rating Francia: Sarkozy trema in vista downgrade).

 Secondo gli analisti di CitiBank, la minaccia di un downgrade è imminente visto che S&P probabilmente concluderà la revisione dei rating dei paesi dell’area euro nelle prossime settimane. Ad ogni modo un downgrade sembra essere ampiamente prezzato, come anche si è visto dal collocamento degli Oat francesi oggi che normalmente scontano notizie negative in fase di asta.

 

Calendario aste titolo di stato italiano: l’agenda di gennaio 2012

 

Btp 5% 03/2022

E in Italia? Mentre lo spread btp bund non accenna a scendere permanendo stabilmente intorno a quota 500 punti base, il Tesoro si sta preparando ad affrontare un imponente rifinanziamento di titoli di stato che prenderà il via a febbraio. Per quanto riguarda gennaio 2012, invece, il primo appuntamento è per giovedì 12, quando verranno offerti Bot (Buoni Ordinari del Tesoro) a 3 e 12 mesi, mentre per venerdì 13 è fissata l’asta dei Btp (Buoni del Tesoro Poliennali) a 5 anni. Giovedì 26 si terrà l’asta dei Ctz (Certificati Zero Coupon) e l’asta dei Btp€i (Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all’Inflazione Europea) mentre venerdì 27 gennaio si terrà l’asta dei Bot a sei mesi. Lunedì 30 gennaio, infine, si terranno le aste aventi ad oggetto il collocamento di Btp a 3 e 10 anni e di Ccteu (Certificati di Credito del Tesoro indicizzati all’Euribor). Intanto il differenziale tra i titoli benchmark di Italia e Germania dopo un apertura intorno ai 500 punti si è impennato e adesso è a 512, mentre il rendimento dopo diversi giorni è tornato sopra il 7 per cento (5,96% per i quinquennali e 4,58 per i biennali).