Il governo Draghi è caduto, ma il lavoro dei vari dicasteri prosegue, pur nel limite operativo degli “affari correnti”. E di certo le emissioni di debito pubblico ne fanno parte. Pertanto, martedì prossimo si terrà già un’asta di BTp short term e BTp€i. Attraverso l’operazione, il Tesoro punterà ad incassare una cifra compresa tra 2,75 e 3,75 miliardi di euro. Sarà un’occasione preziosa per valutare la partecipazione degli investitori istituzionali, specie stranieri, in una fase politicamente così incerta per il nostro Paese, chiamato ad elezioni anticipate per il 25 settembre.

Saranno tre i titoli offerti. L’asta riguarda la terza tranche del BTp short term con scadenza 30 maggio 2024 e cedola 1,75% (ISIN: IT0005499311) per 2-2,5 miliardi; la sesta tranche del BTp€i 15 maggio 2033 e cedola reale 0,10% (ISIN: IT0005482994) e la 38-esima tranche del BTp€i 15 settembre 2041 e cedola reale 2,55% (ISIN: IT0004545890). Per gli ultimi due titoli, l’importo complessivo in offerta è compreso tra 750 milioni e 1,25 miliardi.

Asta BTp, ecco le due tipologie di bond

Il BTp short term quota attualmente sul mercato secondario poco sotto la pari e offre così un rendimento lordo dell’1,97%. Ricordiamo che l’espressione designa un titolo di stato della durata compresa tra un minimo di 18 e un massimo di 30 mesi. Dallo scorso anno, rimpiazza i CTz, certificati senza cedola di durata biennale.

I BTp€i sono titoli di stato indicizzati al tasso d’inflazione dell’Eurozona. Pertanto, protegge dalla perdita del potere di acquisto, ma bisogna fare bene i conti. Se l’inflazione nell’Area Euro è attesa per il periodo considerato inferiore a quella italiana, l’investimento potrebbe non rivelarsi una buona idea. Oggi, il BTp€i 2033 offre un rendimento reale dell’1,44%, un po’ meno dell’1,68% esitato dal BTp€i 2044 alle attuali quotazioni sopra la pari, in area 118.

L’asta BTp di lunedì consente all’investitore di puntare su una scadenza breve e su due scadenze medio-lunghe indicizzate.

La prima ha il pregio di un rendimento fisso certo. Se la considerassimo un’alternativa pratica al conto deposito, potremmo affermare senza ombra di dubbio che sia conveniente. Nel caso dei BTp€i, invece, facciamo una scommessa sull’andamento dell’inflazione. Oggi come oggi, il BTp 2033 con cedola fissa offre il 3,51%, oltre il 2% in più dell’omologo indicizzato. Se da qui al prossimo decennio il tasso medio annuo d’inflazione nell’Eurozona risultasse inferiore al 2%, avremmo perso la scommessa. Analogo il discorso con il BTp€i 2041, che rispetto alla scadenza con cedola fissa offre quasi il 2% in più.

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