Bot Gennaio 2013

L’Italia continua a tremare, non solo a causa dei terremoti sismici, ma anche di quelli finanziari. L’asta odierna dei Bot semestrali ha evidenziato rendimenti in rialzo al 2,104% rispetto all’1,772% dell’emissione precedente. La domanda ha sfiorato i 13,7 miliardi di euro a fronte di un ammontare offerto dal Tesoro per 8,5 miliardi che vanno a sostituire titoli in scadenza. Nulla di buono, quindi, anche se il risultato – come osserva un operatore di Banca IMI – era scontato già da ieri quando l’asta dei CTZ per 3,5 miliardi aveva denotato tensioni in aumento sul mercato dei titoli pubblici italiani.

Il rendimento dello zero coupon 31 gennaio 2014 è stato infatti fissato al 4,037%, in forte aumento rispetto al 3,355% del collocamento di fine aprile. Sul fronte dei titoli di stato, da notare che lo spread Italia-Germania a 10 anni, dopo aver toccato la scorsa settimana un minimo a 397 punti base, registra ora valori superiori ai 430 punti che spinge i rendimenti dei tassi sui BTP a 10 anni oltre il 5,7%. 

 

Asta Bot condizionata dalla pesante crisi spagnola 

 

A pesare sul mercato dei titoli di stato italiani sono in questo momento sono in particolare le preoccupazioni che giungono dalla penisola iberica. La nazionalizzazione di Bankia, terzo istituto bancario spagnolo per dimensioni, e lo spread dei bonos decennali nei confronti del bund tedesco a 500 punti stanno nuovamente allarmando l’eurozona, già alle prese con la grana greca. La scorsa settimana Madrid aveva collocato 2,5 miliardi di euro di titoli a tre e sei mesi con rendimenti che si sono impennati visibilmente rispetto al collocamento precedente: i tassi a sei mesi, in particolare, sono cresciuti all’1,737% rispetto all’1,58% precedente, mentre quelli a tre mesi sono avanzati allo 0,846% dallo 0,634%. I tassi sui titoli spagnoli a 10 anni è arrivato invece a testare (superandolo) il 6,50%, sulla scia dei timori sulla recessione e sul deficit del paese iberico (Lo spread Btp Bonos si allarga: nubi da Roma a Madrid).

  

Rendimenti negativi per i titoli di stato in Germania e Stati Uniti

 

In netta controtendenza invece il mercato dei titoli di stato tedeschi. La scorsa settimana Berlino ha infatti piazzato Bubill a 6 e 24 mesi offrendo rendimenti vicini allo zero e negativi se considerati al netto dell’inflazione. Stupisce anche la domanda da parte degli operatori, risultata in aumento rispetto al mese di aprile. Stessa cosa è avvenuta negli stati Uniti dove il Tesoro ha collocato titoli a 7 anni per 29 miliardi di dollari. Il rendimento ha registrato un minimo storico all´1,203% e le richieste hanno superato il quantitativo offerto di 2,8 volte, non lontano dalle 2,85 volte della media delle ultime 4 aste.