Il Tesoro ha annunciato in settimana che in data 9 settembre terrà la consueta asta mensile di BoT a 12 mesi (ISIN: IT0005508236). In offerta vi saranno titoli di stato per 7 miliardi di euro. La data di regolamento è stata fissata per il 14 settembre, mentre la scadenza è il 14 settembre 2023. Come sappiamo, i BoT sono titoli di stato senza cedola. Il rendimento per gli obbligazionisti è dato dalla differenza (se maggiore) tra il prezzo di rimborso pari a 100 e quello di acquisto. La loro durata massima non può eccedere l’anno, per cui si tratta di bond a breve termine.

Rendimenti in netta risalita

Fino a pochi mesi fa, di BoT 12 mesi neppure ci occupavamo per il semplice fatto che offrissero rendimenti negativi o, comunque, ridicoli. Di fatto, l’interesse del mercato retail era inesistente. Non avrebbe avuto senso impiegare la propria liquidità rimettendoci, anziché tenerla sotto il materasso. Con il drastico rialzo dei tassi di questo periodo, le condizioni di mercato si sono decisamente evolute a favore degli obbligazionisti.

Attualmente, i BoT 12 mesi offrono rendimenti in area 1,60%. Al netto della tassazione, arrivano quasi all’1,40%. Nulla che possa compensare la perdita del potere di acquisto provocata dall’alta inflazione di questi mesi. Tuttavia, trattandosi di titoli a breve termine, essi non si pongono certamente l’obiettivo di remunerare il capitale in misura soddisfacente. Semmai, si pongono come alternativa al materasso e al conto in banca.

BoT 12 mesi e conto in banca

Ed è proprio per questo che abbiamo deciso anche stavolta di parlarvi di questa asta BoT 12 mesi. Chi ha denaro depositato su un conto corrente o anche su un conto vincolato, quasi certamente troverà conveniente prendere in considerazione tale investimento. Ancora oggi, le banche sui conti deposito offrono tassi d’interesse molto bassi. In media, non vanno oltre lo 0,40%.

Va anche precisato che un BoT 12 mesi non è perfettamente equivalente al conto deposito a un anno sul piano dei rischi.

Per quanto il rischio di credito sia praticamente nullo, l’obbligazionista si espone comunque al rischio di prezzo nel caso in cui avesse la necessità impellente di disinvestire prima della scadenza. A quel punto, non è detto che riuscirebbe a rivendere il titolo allo stesso prezzo dell’investimento. Dipenderà dalle condizioni di mercato. D’altra parte, parliamo di un rischio quasi sempre minimo per i BoT 12 mesi. Avendo una “duration” bassissima, le variazioni di prezzo tendono ad essere altrettanto contenute. Insomma, potrebbe rivelarsi un investimento interessante nell’attesa di impiegare altrimenti la liquidità alla scadenza.

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