Proseguono i collocamenti di minibond alla Borsa Italiana. Dopo quelli di Zamperla, IMI Fabi e ICM s.p.a., il mese di dicembre vede lo sbarco sul mercato ExtraMOT Pro, gestito appunto da Borsa Italiana, del minibond  dell’Azienda Solare Italiana (ASI).

Dal 15 dicembre 2016 è infatti quotato sul mercato regolamentato un nuovo prestito obbligazionario 125 milioni di euro denominato “Solare tasso fisso 2030”. L’obbligazione, collocata presso investitori istituzionali, è stata suddivisa in due tranches: una da 100 milioni e una da 25 milioni di euro.

I bond ASI sono senior e scadono entrambi a gennaio 2030. La tranche più grossa corrisponde una cedola a tasso fisso del 3,054% (Isin IT0005222275), mentre quella più piccola offre un coupon a tasso variabile del 2,5% sopra l’Euribor a sei mesi (Isin IT0005222283). Entrambi i titoli sono negoziabili per importi minimi di 100.000 euro e multipli analoghi. La distribuzione delle cedole avviene su base semestrale per l’obbligazione a tasso fisso e su base trimestrale per quella a tasso variabile. Per entrambe è previsto il rimborso ammortizzato del capitale con estinzione del prestito il 30 gennaio 2030.  Il ricavato netto dal collocamento dei bond verrà utilizzato per apportare nuova finanza ai veicoli di investimento in impianti fotovoltaici e per rifinanziare gli impianti esistenti,

ASI: ricavi a quota 36 milioni di euro nel 2015

Fondata nel 2011, ASI (ex Antin Solar) è dotata di un portafoglio di grandi impianti solari per un totale di circa 85MW, costituito da 11 impianti nel Lazio, Molise, Puglia e Sicilia. Tutti gli impianti sono operativi e connessi alla rete elettrica dal 2011. Nel 2015 ha realizzato ricavi per oltre 36 milioni di euro, un Ebitda di 12,5 milioni e un risultato netto negativo per quasi 700.000 euro. Il portafoglio di Antin Solar era stato rifinanziato due anni fa con l’emissione dei due primi project bond  quotati allExtra Mot Pro per 85 milioni di euro in due tranche, entrambe a scadenza 2028:  una tranche da 20 milioni  con cedola del  3,552% e una da 65 milioni con cedola pari al tasso euribor a sei mesi più 335 punti base.

I bond erano stati emessi contemporaneamente a un finanziamento da 80 milioni di euro. E l’operazione comprendeva anche una linea di circolante e una linea a copertura Iva.