Mentre il governo cerca la quadra sulla cessione e il rilancio di Alitalia, schierando Fs e duellando con Bruxelles per la conversione del prestito ponte, l’ex azionista Etihad insegue una difficile pace con gli obbligazionisti dei bond emessi in favore della compagnia italiana e di Air Berlin tra 2015 e 2016, prima che finissero entrambe in amministrazione straordinaria.

Nonostante le richieste dei sottoscrittori di trovare una soluzione, scrive MF, secondo indiscrezioni di mercato, Etihad avrebbe risposto picche. In realtà, da quanto si legge dagli atti trasmessi al London Stock Exchange, la compagnia di Abu Dhabi sta provando altre vie.

Il 31 ottobre si terranno nella capitale britannica le assemblee degli obbligazionisti del bond EA Partners I B.V. da 700 milioni di dollari con scadenza 2020, ed EA Partners II B.V. da 500 milioni di dollari, scadenza 2021, allo scopo di approvare delle risoluzioni straordinarie a cascata proposte dall’emittente.

La prima prevede un supplemento di qualche milione di euro al cash management agreement. Si vola basso, insomma, anche perché l’obiettivo ormai è quello di ridurre le perdite per gli obbligazionisti. La situazione del bond verrà analizzata in base alle procedure d’insolvenza che riguardano Air Berlin e Alitalia, beneficiarie delle obbligazioni ormai in default. In particolare, al vettore italiano sono andati in due tranche 99,5 milioni di dollari e 131,9 milioni di dollari.