Nonostante l’interesse per salvare Air Berlin dal fallimento, i bond continuano a perdere quota. I prezzi dei titoli high yield finiti in default lo scorso mese di agosto trattano ormai intorno al 5-6 per cento del valore nominale. Un disastro per gli obbligazionisti e per chi ha investito nella compagnia tedesca low cost, ora alle prese anche con l’ostruzionismo e lo sciopero dei piloti.

 

Come noto, il vettore tedesco, travolto da 1,2 miliardi di debiti accumulati e da perdite senza fine, ha sospeso tutti i pagamenti  dopo che il socio arabo Ethiad Airways aveva staccato la spina dei finanziamenti.

Air Berlin ha chiesto quindi un prestito ponte da 150 milioni di euro allo Stato tedesco per consentire l’operatività dei voli fino alla fine di settembre. Altri soldi non ne arriveranno, scrivono i giornali tedeschi e la procedura di salvataggio dovrà concludersi il più presto possibile. Il 25 settembre prossimo si conosceranno infatti i nomi delle società interessate a rilevare in tutto o in parte Air Berlin.

 

Lufthansa in pol position per Air Berlin

 

In pol position c’è la compagnia di bandiera tedesca Lufthansa che ha già manifestato l’interesse per rilevare la flotta e alcuni slot di Air Berlin ed è la più accreditata per i media. In coda vi sarebbero però anche easyJet e Condor oltre a Iag, che cinque anni fa aveva avuto con British Airways il ruolo di Sponsor-Airline per spianare la strada all’ingresso di Airberlin nell’alleanza Oneworld. Fra le altre offerte, anche quella presentata dal finanziere Hans Rudolf Wöhrl disposto a mettere sul piatto 500 milioni di euro per comprare tutta la compagnia aerea. Adesso il management che coadiuva il ceo di Airberlin, Thomas Winkelmann, valuterà le offerte pervenute per presentarle giovedì al comitato dei creditori. La decisione sulla vendita della compagnia aerea verrà presa dal consiglio di vigilanza il 25 settembre, all’indomani delle elezioni politiche tedesche.

Winkelmann, valuterà le offerte pervenute per presentarle giovedì al comitato dei creditori. La decisione sulla vendita della compagnia aerea verrà presa dal consiglio di vigilanza il 25 settembre, all’indomani delle elezioni politiche tedesche.

 

Obbligazioni Air Berlin al 5-6% del valore nominale

 

Per quanto riguarda i bond Air Berlin in default e quotati alla borsa di Francoforte, stando al monte debitorio della compagnia e al valore degli asset, il recovery non potrà che essere molto basso. Sul bilancio pesano inoltre i 150 milioni di euro di prestiti ponte statali che assumono valore di privilegio rispetto a tutti gli altri debiti, compresi i prestiti bancari. Tenuto conto che il valore della flotta, composta da 140 aerei, non supera i 200 milioni al netto dei contratti di leasing e che rotte e slot non hanno grosso valore per i pretendenti, si può comprendere che l’interesse dei vettori in corsa per rilevare Air Berlin sia solo per gli aeromobili, gli slot e alcune rotte a lungo raggio. I debiti non li vuole nessuno, nemmeno Lufthansa che inizialmente aveva avanzato l’ipotesi di accollarsi parte di essi in caso di aggiudicazione e acquisto di Air Aberlin. Si fa quindi sempre più strada l’ipotesi dello spezzatino: good company con gli aerei da una parte che verrà rilevata dai pretendenti e bad company dall’altra  che verrà messa in liquidazione.