Con il quasi passaggio della Sicilia in zona gialla dalla prossima settimana e altre regioni a rischio moderato, l’Italia si ritrova con un’incidenza attestata a 77 nuovi casi a settimana ogni 100mila abitanti e una timida crescita dei contagi. La settimana scorsa sembrava essere giunto il picco ma da qualche giorno gli esperti parlano di situazione sospesa, anche a causa dei 3,5 milioni di abitanti over 50 non ancora vaccinati e i giovani, ancora molti dei quali non immunizzati.

Le Province con più contagi in Italia, il rischio zona gialla

La Sicilia si conferma la regione con più contagi: supera le soglie della terapia intensiva, 12,3%, ma anche quella dei reparti ordinari, 19,7%, oltre ai 199 casi settimanali registrati.

Per questo motivo, la regione finirà quasi certamente in zona gialla dalla prossima settimana. Secondo i dati del Sole 24 Ore, di Lab24 aggiornati al 26 agosto, sono proprio le province siciliane quelle con più contagi. I primi due posti sono occupati da Enna e Caltanissetta, la prima ha toccato 312 nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti.

Tra le province con più contagi si notano soprattutto le città della Sardegna e della Calabria, che infatti sono a rischio zona gialla. Sul podio anche la provincia di Cagliari con 242 casi su 100mila abitanti, Siracusa, Ragusa, Messina, Catania e Palermo, tutte con una media da 234 a 179 contagi su 100mila abitanti. Nella top ten anche Sud Sardegna e Reggio Calabria.

Dove il contagio corre meno

Dunque, le prime 10 province con più contagi sono tutte collocate tra Sicilia, Sardegna e Calabria mentre l’incidenza più bassa, per ora, si è verificata a Napoli, Roma, Torino e Milano, dove si va dai 77 casi su 100mila abitanti di Napoli ai 30 di Milano.

Entro la giornata di oggi, arriverà il report definitivo che ci dirà se ci sarà o meno il passaggio in zona gialla. Ricordiamo che rispetto alla zona bianca, nella zona gialla scatterà di nuovo l’obbligo della mascherina all’aperto anche dove non ci sono assembramenti e alcuni limiti per sedersi al tavolo nei ristoranti, che rimane fissato a 4 sia al chiuso che all’aperto.

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