Da lunedì 10 gennaio, nuove regioni cambiano colore anche se per adesso sembra scongiurata la zona arancione per la Liguria, che era a forte rischio. Quasi tutta Italia sarà in zona gialla a partire dalla prossima settimana, mentre le nuove mappe europee dell’Ecdc raffigura un paese tutto in zona rossa scuro, tranne la Sardegna che è in zona rossa.

Le regioni che passano in zona gialla dal 10 gennaio, zona arancione scongiurata

Da lunedì 10 gennaio passano in zona gialla anche Emilia-Romagna, Toscana, Abruzzo e Valle d’Aosta, che andranno a fare compagnia a Veneto, Marche, Liguria, Trentino Alto Adige, Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Calabria e Sicilia.

Restano in zona bianca solo Molise, Puglia, Sardegna, Basilicata, Umbria e Campania, anche se le decisioni finali saranno prese oggi dall’ISS.

La Liguria, che sembrava spacciata e pronta a passare in zona arancione, rimarrà in zona gialla anche la prossima settimana ma se i dati peggioreranno, sicuramente vedrà il passaggio il 17 gennaio. A forte rischio dalla settimana successiva anche Marche e Calabria. Va detto che in zona arancione per i vaccinati cambierà poco, visto che le restrizioni riguardano solo i no-vax che non potranno lasciare il proprio comune di residenza tranne che per motivi di lavoro, studio, salute e necessità e non potranno nemmeno andare al ristorante al bar.

Italia in zona rossa nelle mappe europee, rischio 500 morti al giorno

Intanto, le mappe aggiornate del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, l’Ecdc, raffigura un’Italia del tutto in zona rosso scuro, tranne la Sardegna che si trova in zona rossa. Tutta l’Europa è praticamente di colore rosso o rosso scuro. Spagna, Portogallo, Francia, Italia, Irlanda, Islanda e Finlandia sono praticamente colorate di rosso scuro, mentre Austria, Germania, parte dei paesi dell’Est e parte dei paesi Scandinavi sono divisi tra la zona rossa e quella rossa scura, che indica un’incidenza superiore ai 500 contagi ogni 100 mila abitanti.

A causa della variante Omicron, il peggioramento nel nostro paese è tangibile, ieri si sono toccati i 200mila casi. Secondo l’Ihme, istituto dell’Università di Washington finanziato dalla fondazione Gates, entro febbraio dovrebbe arrivare il picco non solo di casi ma anche di morti. Entro la metà di febbraio, infatti, continuando di questo passo, si potrebbe arrivare ad un numero di morti compreso tra 350 e 580 al giorno. Non c’è ancora una data precisa in riferimento al picco, potrebbe presentarsi tra il 20 e il 30 di gennaio come a febbraio. Secondo Lorenzo Monasta, epidemiologo del Burlo Garofolo di Trieste: “L’ipotesi di sfondare la quota 400 decessi non è remota potrebbe davvero diventare realtà tra qualche settimana. Non è escluso che ci si avvicini ai 500 mila casi al giorno, come dice l’istituto dell’Università di Washington”.

Vedi anche: Zona arancione, le Regioni che rischiano dal 10 gennaio e come cambiano le regole