I voli aerei low cost sono al centro dell’attenzione da ormai vari mesi. Difficile dimenticare il caos ritardi dell’estate appena passata. Scene che rimarranno per sempre nella mente dei passeggeri arrabbiati per via del volo cancellato o per la valigia persa. Un dramma che è andato avanti per tutta l’estate e che ha avuto conseguenze davvero disastrose. C’è stata anche l’illusione che tutto sarebbe finito e invece no. La compagnia aerea Ryanair aveva annunciato il rincaro dei voli, sottolineando che dall’autunno in poi i voli a 9,99 euro, che tanto ci hanno fatto sognare, sarebbero scomparsi.

La tariffa media di un volo low cost è ormai diventata 50 euro.

Non è difficile immaginare lo sconcerto dei viaggiatori abitudinari o meno, che prima viaggiavano spendendo una sciocchezza. Il problema dei rincari dei voli, però, sembra rappresentare la punta dell’iceberg. Stavolta sono i dipendenti ad aver denunciato condizioni di lavoro non ottimali. Anche se la risposta del vettore non è tardata ad arrivare.

Voli aerei Ryanair, le minacce dei dipendenti: “Salari da fame”

I sindacati hanno comunicato che i dipendenti della compagnia aerea Ryanair hanno denunciato turni di lavoro massacranti, di 12 ore. Ma anche buste paga poco chiare, ore di lavoro notturno non riconosciute e “trattenute sullo stipendio che non vengono spiegate”. La Filt-Cgil, Uiltrasporti e Ugl ha ricevuto varie lettere anonime proprio dai dipendenti e assistenti di volo della nota compagnia aerea low cost. Il sindacato aveva poi chiesto un parere ai dipendenti di Malta Air, società che assume il personale italiano con la divisa Ryanair, in merito al precedente accordo che prevedeva aumenti dal 2023 e l’addio del tetto delle diarie. Un accordo che, a quanto pare, non è accettato da almeno il 90% dei rispondenti.

I dipendenti hanno avuto modo di rilasciare le loro esperienze nel questionario proposto dai sindacati e – come riporta Repubblica – è emerso un vero e proprio malcontento da parte dei lavoratori Ryanair.

In tanti lamentano di “aver lavorato a testa bassa per un’azienda che mortifica “, altri hanno segnalato stipendi sottopagati, ore notturne pagate come quelle diurne e turni folli, anche di 12 ore. Qualcuno scrive di non avere più una vita fuori dal lavoro, di andare rigorosamente in discretion, ossia lavorare più ore del dovuto o di passare più ore in aereo e aeroporto che fuori. Tra le lamentele, anche quelle che si riferiscono al pagamento delle ore volate ma non quelle effettive.

La risposta di Ryanair

La protesta anonima dei dipendenti Ryanair ha fatto scoppiare una vera e propria bomba. Ryanair, tramite un comunicato, si è difesa dicendo di “rispettare pienamente tutte le leggi sul lavoro europee e italiane” e di prevedere aumenti fino al 2026 e altri benefit. La situazione, però, non è rosea e i dipendenti delle compagnie sono pronti ad incrociare le braccia e scioperare, come già accaduto il 12 settembre. L’impressione è che in generale i lavoratori abbiano iniziato ad alzare la testa dopo anni di silenzi. Segno dei tempi che cambiano sopratutto nel mondo del lavoro.