C’è vita dopo la morte? A detta di alcune persone rianimate dopo essere state dichiarate clinicamente morte pare di sì. E’ risaputo che la ricerca della vita dopo la morte è uno dei dubbi esistenziali che più spesso ci attanagliano. E non solo persone comuni. Anche i ricercatori stanno cercando da anni di provare l’esistenza della vita dopo il trapasso.

Le testimonianze di chi ha vissuto l’aldilà

Secondo alcune testimonianze, riportate sul sito Reddit, sembra proprio che la breve esperienza dell’aldilà sia stata piacevole.

Le dichiarazioni, che in un certo senso mettono anche inquietudine, arrivano da alcuni individui clinicamente morti ma tornati poco dopo alla vita. Secondo queste testimonianze la vita oltre la morte, l’aldilà insomma, esiste davvero descrivendo un’esperienza straordinaria, come raccontato nel sito Reddit.

Tra i racconti spicca quello di Raychel Potter, una donna che annegò all’età di 9 anni e ricorda perfettamente di aver vissuto un’esperienza soprannaturale per poi tornare alla vita ma non è l’unico racconto da brividi.

Le ricerche confermano

Alcune ricerche hanno messo in luce che i morti si accorgono di esserlo. Lo studio, effettuato dal dottor Sam Pernia della New York University Langone School of Medicine, ha dimostrato che subito dopo il decesso la mente rimarrebbe ancora cosciente per un breve periodo. I ricercatori avevano effettuato delle ricerche su persone in arresto cardiaco e poi rianimate, che hanno raccontato di aver vissuto tutto e visto ciò che stava accadendo nonostante l’elettrocardiogramma piatto.

Queste persone, addirittura, hanno raccontato di sentire le voci dei medici e conversazioni intere. Insomma, il cervello funziona anche dopo il decesso: “la morte viene constatata nel momento in cui il cuore smette di battere. Quando accade il sangue non raggiunge più il cervello, ciò significa che le funzioni cerebrali si fermano quasi istantaneamente. In quel momento perdiamo ogni riflesso.

Stiamo cercando di capire esattamente cosa provi l’uomo quando attraversa l’esperienza della morte. Una sensazione che riflette l’esperienza universale che tutti noi conosceremo morendo” ha confermato il dottor Parnia. Un’altra ricerca del 2013, condotta su ratti morti, per arresto cardiaco aveva rilevato dell’attività di allerta negli animali.