Si parla ormai da giorni delle nuove varianti Omicron 4 e 5, per cui si è espresso anche l’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Alcuni esperti pensano che il prossimo autunno non è da sottovalutare una nuova ondata di covid-19 a causa di queste varianti, altri, invece, sono convinti che il virus non ci prenderà più di sorpresa. l’Ente, però, ha classificato le nuove sottovarianti Omicron BA.4 e BA.5 come di interesse e capaci di «eludere la protezione immunitaria indotta da una precedente infezione e/o vaccinazione», motivo per cui nei prossimi mesi ci potrebbe essere una nuova ondata.

Variante Omicron 4 e 5, rischio nuova ondata con 200mila casi al giorno secondo Pregliasco

L’Ecdc ha riportato anche il caso del Portogallo, dove nelle ultime settimane sono aumentati i casi covid e la variante BA.5 rappresentava già il 37% dei casi positivi. Questo significa che in Portogallo, entro pochi giorni, la variante Omicron 5 diventerà dominante. A spiegare la situazione e fare chiarezza sulla pandemia è stato il virologo Fabrizio Pregliasco, che ha rilasciato un’intervista a Open dove ha spiegato che:

«Quando parlavo di nuova ondata non lo facevo in qualità di mago ma di scienziato che aveva già considerato alcuni elementi forniti dalla stessa Ecdc. Abbiamo capito che il virus è molto instabile e questa sua caratteristica gli permette di continuare a diffondersi. Oggi lo vediamo anche per quanto riguarda i guariti: non hanno un’immunità per la vita e i dati dell’Iss registrano il 5,8% di reinfezione. Con una tendenza tra l’altro in crescita. Il virus cambia forma e l’avvertimento dell’Ecdc sulle sottovarianti non può essere trascurato».

Pregliasco ha sottolineato che i vaccini funzionano e fare polemica sulla loro efficacia è una perdita di tempo. Sarà però necessario procedere con dei richiami vaccinali in grado di proteggere anche dalla variante Omicron.


Pregliasco ha detto anche che in questo momento, le varianti Omicron 4 e 5 non sono dominanti in Italia i dati possono essere sottostimati, in quanto molte persone non si fanno notificare: “Il dato attuale è sottostimato e già vede sacrificati almeno 2, 2 volte e mezzo i valori reali di infezione”.

Rischio maggiore in autunno

Non è però da escludere, facendo proprio un raffronto con la situazione in Portogallo, che in Italia si possa arrivare a 200 mila casi al giorno e che la situazione portoghese è solo un anticipo di ciò che succederà in Italia:

“Molto poi dipenderà da due aspetti verificabili sul campo: la libertà di comportamento ormai diffusa, che facilita non poco la diffusione del virus, e le condizioni ambientali estive. Queste ultime potrebbero mitigare la situazione permettendoci una stagione calda relativamente tranquilla, ma a settembre saremmo comunque nei guai”

Dunque, grazie alle condizioni climatiche si potrebbe avere una mitigazione del virus ma se il clima non ci verrà in aiuto è anche possibile un anticipo della nuova ondata. Il timore maggiore, comunque, resta legato all’autunno.