Se il covid-19 sta dando tregua con un vistoso calo dei contagi rispetto a un mese fa, a preoccupare le autorità è il virus del vaiolo delle scimmie. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità in tutto sono stati segnalati 35mila casi con 12 morti in 92 paese. Solo 7mila casi risultano segnalati la scorsa settimana con un aumento del 20% rispetto a quella precedente. Per questo motivo, l’OMS invita a non sottovalutare questo virus. Da mesi si sta cercando di studiare la modalità di trasmissione, che sappiamo si verifica soprattutto con contatto diretto e tra partner sessuali.

Il contagio, infatti, avviene nella maggior parte dei casi, durante un incontro sessuale ma variano i meccanismi di trasmissione: dal contatto con lesioni, scambio di fluidi corporei ma anche inalazione di goccioline respiratorie.

Il virus del vaiolo delle scimmie sta aumentando in tutto il mondo, contagi anche senza contatti sessuali

Come riporta Corriere, inoltre, si sta cercando di fare luce su alcuni contagi avvenuti ad eventi affolati ma senza rapporti sessuali e la presenza di asintomatici. Secondo uno studio pubblicato su Annals of Internal Medicine, e basato su un campione di uomini che avevano avuto rapporti con altri uomini, almeno 13 su 200 erano risultati positivi al vaiolo delle scimmie ma senza sintomi. Nei 21 giorni successivi nessuno ha sviluppato sintomi. Non è chiaro, però, se i soggetti asintomatici siano comunque in grado di contagiare, nonostante la positività. Solitamente, infatti, ci si infetta tramite lesioni.

Il caso inglese

Un altro studio, che sarà pubblicato a ottobre sulla rivista Emerging Infectious Diseases, messo a punto dalla Stanford University School of Medicine, ha messo sotto la lente di ingrandimento il contagio durante gli eventi affollati ma senza contatti sessuali. È il caso di un uomo che aveva partecipato ad un evento musicale senza aver avuto contatti sessuali. Dopo 14 giorni si è visto apparire la prima lesione tipica del vaiolo delle scimmie.

Il giovane, ha raccontato di aver condiviso una sigaretta elettronica con una ragazza. Poi di aver visto molte persone in pantaloncini o top e di aver partecipato ad eventi simili per circa 4 giorni. Ha negato di aver avuto incontri sessuali, neppure nei tre mesi precedenti. Dunque, il principale fattore di rischio era stato il contatto stretto le persone sconosciute durante l’evento all’aperto:

«La mancanza sia di esposizione sessuale che di coinvolgimento anogenitale indica che la modalità di trasmissione può essere associata a sintomi clinici; fomiti (lenzuola e lenzuola d’albergo, aree ad alto contatto in ambienti pubblici) possono essere modalità di trasmissione alternative»

Dunque, lo studio conferma che altre vie di contagio sono possibili e l’attenzione deve rimanere alta durante eventi affollati.