La questione Covid in Italia sta dividendo l’opinione pubblica in merito a un eventuale vaccino obbligatorio. Stavolta a tuonare contro la proposta di Letta è il filosofo ed ex sindaco di Venezia Massimo Cacciari, che considera la soluzione anticostituzionale.
Vaccino obbligatorio, il no di Cacciari
Non erano mancati precedenti tesi tra Cacciari e la situazione vaccino. Il filosofo, qualche tempo fa aveva risposto così alla Gruber che le aveva chiesto se si fosse vaccinato: “Saranno fatti miei?!”. Non cambia idea Cacciari, anzi acuisce il suo pensiero attaccando apertamente l’idea di un vaccino obbligatorio proposta da Letta.
La questione sollevata da Cacciari è sicuramente più sottile di quanto possa sembrare in una prima lettura, e non è assolutamente da catalogare come una provocazione a favore dei no vax. Ricordiamo infatti che l’ex sindaco di Venezia, sempre dalla Gruber, tempo fa si era espresso favorevole anche ad AstraZeneca, e nel momento in cui il farmaco in questione era sotto i riflettori per alcuni casi sospetti. Il discorso di Cacciari quindi è da ascriversi esclusivamente all’interno di un ragionamento sulla privacy e i diritti dell’uomo.
Vaccino obbligatorio, inammissibile?
Non solo è inammissibile che una tal cosa venga imposta agli italiani, ma anche che si pretenda di classificare e catalogare vaccinati e non. In questo caso l’accento va sul Green Pass, anche se il filosofo non ne fa menzione. Il punto ideologico però è chiaro, ed è il principio inviolabile della libertà che rischia di essere violata per sempre da un precedente pericoloso. La protezione dei dati personali legati alla salute è infatti fondamentale e così si rischia di abbattere per sempre lo steccato fondamentale di libertà e rispetto della dignità umana.
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