Vuoi continuare a lavorare con noi? Allora dimostraci di aver ricevuto il vaccino. Se in Italia le manifestazioni dei no-vax stanno ricevendo una certa visibilità mediatica soltanto adesso, nel resto del mondo i più grandi Paesi civilizzati devono fare i conti con un rilevante movimento contrario al vaccino e al Green Pass. E a testimonianza della polarizzazione dello scontro, è importante raccontare cosa sta succedendo in queste ultime settimane negli Stati Uniti: un numero crescente di aziende sta chiedendo ai propri dipendenti la prova di essere stati vaccinati, un comportamento che rende di fatto obbligatoria la vaccinazione se si vuole continuare a lavorare.
Le aziende americane che vogliono rendere obbligatoria la vaccinazione
Google e Facebook, due colossi delle società hi-tech americane, hanno vietato l’accesso agli uffici ai dipendenti che non hanno una copertura vaccinale completa. Lo stesso hanno fatto BlackRock e Morgan Stanley, e presto saranno seguite da Chevron, Goldman Sachs, le farmacie Cys e Disney.
Si tratta di una tendenza in forte crescita, alimentata anche dalle recenti dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden, che ha suggerito ai manager e imprenditori statunitensi di seguire il suo esempio: “Fate quello che ho fatto io il mese scorso: chiedete ai vostri dipendenti di vaccinarsi, oppure faranno i conti con severe limitazioni”.
Il ruolo del via libera incondizionato del vaccino di Pfizer Biontech
Un’ulteriore spinta è arrivata poi dal via libera incondizionato del vaccino di Pfizer Biontech da parte dell’Fda, l’ente governativo americano che riveste un ruolo chiave nella regolamentazione dei prodotti farmaceutici e alimentari.
E se all’inizio c’era la convinzione che la strategia adottata dalle aziende americane potesse essere aspramente criticata da più parti, ad oggi non si registra ancora alcuna voce di alto profilo contraria. Secondo gli esperti di comunicazione, tra cui il professore dell’università dell’Arizona Mark Hass, l’apparente quiete è dovuta al fatto che queste stesse società durante i primi mesi di pandemia hanno agito in maniera responsabile.