È sicuro fare insieme il vaccino Covid e il vaccino antinfluenzale? A ridosso dell’autunno la domanda comincia a serpeggiare tra la gente che è solita proteggersi dall’influenza di stagione attraverso il vaccino annuale sviluppato ad hoc per contrastarla e che non vorrebbe rinunciarci nemmeno quest’anno. Certo, distanziamento sociale, uso delle mascherine e igienizzazione delle mani hanno fatto in modo che lo scorso inverno l’influenza di stagione non trovasse terreno fertile per diffondersi. Tuttavia, l’idea di avere comunque una copertura qualora si entrasse in contatto col virus influenzale, il mantenersi in salute in periodo di pandemia, e non ultimo, in caso di malessere, la possibilità di ridurre eventuali dubbi sulle cause, porterà la gente a vaccinarsi ugualmente anche quest’anno e per tali ragioni si spera che si più facile per tutti reperire il vaccino antinfluenzale senza assistere alla deprecabile carenza e disorganizzazione registrata nella campagna 2020.

Vaccino Covid e vaccino antinfluenzale insieme: le conseguenze

Quest’anno però, a differenza del 2020, il periodo previsto per l’inoculazione del vaccino antinfluenzale va a cadere in piena campagna vaccinale con chi si appresta alla prima dose, chi alla seconda e chi addirittura alla terza dose di vaccino anti-Covid. Alcuni competenti medici americani, come riportato su YahooLife, si sono dunque affrettati a dare il proprio parere sulla questione.

“Non c’è alcuna indicazione contraria a ricevere contemporaneamente il vaccino contro l’influenza e il vaccino Covid-19. È appropriato dal punto di vista medico farlo se questa è la tua scelta”, afferma William Schaffner , MD, direttore medico della National Foundation For Infectious Diseanses di Washington. Il Dott. Schaffer rassicura anche chi ricorda come gli altri vaccini fossero vietati a meno di due settimane di distanza dal vaccino Covid, questa misura dice infatti il medico era una precauzione che alla luce di studi sempre più approfonditi sul vaccino Covid oggi non ha senso mantenere in essere.

Concorda con lui Robert G. Lahita, direttore dell’Institute For Autoimmune and Rheumatic Disease al Saint Joseph Health e autore del libro Immunity Strong: Boost Your Natural Healing Power and Live to 100. “Se sei coraggioso, riuniscili la stessa settimana [vaccino Covid e vaccino antinfluenzale]. Il tuo sistema immunitario può assolutamente gestire entrambi allo stesso tempo”, ha detto il dott. Lahita, aggiungendo che ci si può aspettare i tipici effetti collaterali di dolori e affaticamento. Il Dr. Lahita ha spiegato che, se si desidera distanziare le vaccinazioni, si puo certamente fare, tuttavia consiglia di effettuare prima la vaccinazione di richiamo perché il virus Covid è più pericoloso di l’influenza.

Il vaccino antinfluenzale riduce il rischio di terapia intensiva per Covid-19 del 20%

Alle rassicurazioni di cui sopra sulla non interferenza tra vaccino Covid e vaccino antinfluenzale si aggiunge lo studio condotto dalla Miller School of Medicine dell’Università di Miami dal titolo “Examining the potential benefits of the influenza vaccine against SARS-CoV-2: A retrospective cohort analysis of 74,754 patients” che afferma, dati alla mano, addirittura come il vaccino antinfluenzale possa proteggere da alcuni effetti collaterali del Covid-19. Le persone “In seguito [al vaccino antinfluenzale] hanno avuto meno rischi di sepsi, ictus, ricovero al pronto soccorso e ricovero in terapia intensiva”, ha detto il dott. Devinder Singh, autore senior dello studio nonché capo della chirurgia plastica e professore di chirurgia clinica presso la Miller School.

Lo studio è stato condotto utilizzando le cartelle cliniche di diversi paesi, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Italia, Israele e Singapore. Il team ha vagliato cartelle cliniche elettroniche anonime sul database di ricerca TriNetX per oltre 70 milioni di pazienti per identificare due gruppi di 37.377 pazienti. I due gruppi di pazienti sono stati quindi abbinati per fattori che potrebbero influenzare il loro rischio di suscettibilità al Covid-19 grave, inclusi, a titolo esemplificativo, età, sesso, etnia, fumo e problemi di salute come diabete, obesità e malattia polmonare ostruttiva cronica.

I membri del primo gruppo di studio avevano ricevuto il vaccino antinfluenzale due settimane e sei mesi prima della diagnosi di Covid-19. Anche quelli del secondo gruppo avevano una diagnosi positiva di Covid-19 ma non erano vaccinati contro l’influenza. L’incidenza di 15 esiti avversi (sepsi; ictus; trombosi venosa profonda (TVP); embolia polmonare; insufficienza respiratoria acuta; sindrome da distress respiratorio acuto; artralgia o dolore articolare; insufficienza renale; anoressia; infarto; polmonite; visite al pronto soccorso; ricovero ospedaliero; ricovero in terapia intensiva; e morte) entro 30, 60, 90 e 120 giorni dal test positivo per Covid-19 sono stati quindi confrontati tra i due gruppi.

L’analisi ha rivelato che coloro che non avevano avuto il vaccino antinfluenzale avevano una probabilità significativamente maggiore (fino al 20% in più di probabilità) di essere ricoverati in terapia intensiva. Avevano anche una probabilità significativamente maggiore di visitare il pronto soccorso (fino al 58% in più di probabilità), di sviluppare sepsi (fino al 45% in più di probabilità), di avere un ictus (fino al 58% in più di probabilità) e di TVP (fino a 40% in più di probabilità). Il rischio di morte non è stato ridotto.