Il vaccino contro il Covid è stato sviluppato in tempi da record e, come sottolineato da più parti, si tratta di un vero e proprio miracolo della scienza. È chiaro però che trattandosi di un virus del tutto nuovo e con caratteristiche specifiche, e che soprattutto ha colpito tutto il mondo, i tempi per organizzare un piano di vaccinazione per tutte le popolazioni saranno necessariamente lunghi.

A dirlo è Ugur Sahin il co-fondatore di BioNTech, l’azienda che in collaborazione con Pfizer avrebbe quasi completato i protocolli per la definizione e quindi il lancio sul mercato del vaccino.

In Italia, si sta lavorando anche per quanto concerne il piano di vaccinazione nazionale e si stanno definendo le categorie che lo riceveranno per primo.

Il ritorno alla vita quotidiana non avverrà prima del 2022: il vaccino nelle parole di Sahin

Uno dei creatori del primo vaccino contro il Covid, Ugur Sahin, co-fondatore di BioNTech, annuncia che presumibilmente il primo impatto delle campagne di vaccinazione non si avrà prima dell’estate 2021 e che occorrerà attendere l’inverno 2022 per liberarsi definitivamente dall’incubo Coronavirus.

Il vaccino, secondo le dichiarazioni congiunte di BioNTech e Pfizer, sembra avere un’efficacia al 90%: gli studi preliminari sembrano essere particolarmente confortanti. Importante anche la questione dello studio degli eventuali effetti collaterali: al momento non sono state registrate reazioni particolarmente anomale, si segnalano dolori lievi o moderati nel punto in cui viene praticata l’iniezione e in alcuni casi uno stato febbrile tra il lieve e il moderato per qualche giorno.

Secondo quanto riportato dalla BBC, Sahin è convinto che, nonostante la prima diffusione del vaccino avverrà nei prossimi mesi, essa non avrà un grande rilievo sui numeri della pandemia. Si tratterà di combattere contro questo virus per un anno ancora.

Il piano di vaccinazione anti-Covid del governo: chi lo riceverà per primo e il nodo della conservazione

Durante la conferenza stampa sui dati del monitoraggio settimanale, Gianni Rezza ha dichiarato che il piano del governo per il vaccino anti-Covid si sta perfezionando anche a partire da un confronto con le Regioni.

La bozza del piano è pronta ed è possibile già identificare quali saranno le categorie che con ogni probabilità riceveranno per prime la vaccinazione.

A ricevere le dosi immediatamente saranno circa 1 milione e 700mila italiani, le categorie sono state decise a partire dalla ‘fragilità e potenziale esposizione al virus’. Si inizierà dunque con gli operatori sanitari, vale a dire la categoria professionale più esposta, poi si proseguirà con gli anziani, la categoria più fragile, a partire da coloro che risiedono nelle RSA, infine i malati cronici, coloro che presentano la situazione più precaria dal punto di vista della salute.

Un ulteriore nodo da sciogliere riguarda i siti di stoccaggio del vaccino a livello regionale: uno dei temi più critici riguarda la temperatura di conservazione che è molto più bassa rispetto ad altri vaccini e si aggira intorno ai -75/80 gradi. Su questo punto è intervenuto il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, che ha assicurato che il problema è stato già considerato preventivamente.

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