Dopo il pronunciamento dell’Ema sui vaccini Johnson & Johnson, il ministero della Salute e dell’Agenzia italiana del farmaco raccomandano l’uso di questo vaccino alle persone con più di 60 anni come AstraZeneca.

A chi vanno i vaccini Johnson & Johnson

Nei giorni scorsi, dopo che gli Usa avevano segnalato dei casi di trombosi cerebrale in seguito alla vaccinazione con J & J, si era deciso di rimandare all’autorità ogni decisione in merito al suddetto vaccino. L’azienda aveva anche deciso di ritardare il commercio del vaccino in Europa fino a quando l’autorità non si fosse pronunciata.

L’Ema ha riconosciuto dei possibili legami causa-effetto tra i rari casi di trombosi cerebrale dopo la segnalazione americana. Nonostante tutto ha sottolineato che i benefici superano comunque i rischi e i vaccini rimangono fondamentali per combattere la pandemia. La decisione dell’autorità ha portato il ministero a decidere per la somministrazione del vaccino Johnson & Johnson a persone che hanno più di 60 anni.

Vaccini Johnson & Johnson: i possibili effetti collaterali del vaccino Janssen

Dopo il verdetto, il vicepresidente Maros Sefcovic, ha sottolineato che ora Johnson & Johnson può riprendere la fornitura e che «spetterà agli Stati membri decidere quando e come iniziare la vaccinazione».
L’Ema ha anche rilasciato una nota in cui conferma che il pericolo di effetti collaterali è molto basso. E’ comunque necessario consultare il medico qualora sopraggiungono alcuni sintomi come: dolore toracico e mancanza di respiro. Altri sintomi da non sottovalutare sono: dolore addominale duraturo, gonfiore alle gambe, mal di testa, visione offuscata. Infine anche petecchie e sintomi neurologici a distanza di alcuni giorni dalla somministrazione.

Infatti, sembra che i rari casi segnalati con il vaccino Janssen si siano verificati in soggetti con meno di 60 anni, in particolare donne tra 18 e 48 anni, ed entro le tre settimane dall’avvenuta vaccinazione.


Inoltre, il commissario per l’Emergenza Covid, Francesco Figliuolo, ha deciso che le regioni avranno ogni settimana la possibilità di rispettare un target giornaliero da somministrare. Lo scopo è rendere la campagna vaccinale più regolare e raggiungere la quota di 500mila inoculazioni al giorno. In primis, dunque, sarà dato spazio alle persone fragili, seguite dalle persone più anziane e poi passare alla prenotazione per gli under 60.

Vedi anche: Piano vaccini, quando tocca la vaccinazione agli under 60

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