Uno studio condotto da un gruppo di epidemiologi dell’Environment working group (Ewg), pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Environmental Research and Public Health, lancia l’allarme sul conservante Tbhq (il butilidrochinone terziario), che nelle etichette alimentari è riportato sotto la sigla E319. Secondo la recente ricerca, il conservante in questione va a indebolire il sistema immunitario della persona che lo ingerisce e avrebbe effetti anche sui vaccini Covid.
Dove si trova il conservante Tbhq (E319)
Il conservante identificato dalla sigla E319 è presente nei cibi cosiddetti processati, come ad esempio crackers, fritti da fast food e merendine.
Da oggi, dunque, c’è una ragione in più per seguire una dieta sana e bilanciata, nella quale non ci può essere spazio per il “cibo spazzatura”, lo stesso che purtroppo finisce ancora oggi spesso e volentieri sulle tavole degli italiani.
Tbhq autorizzato come additivo alimentare anche in Europa e la minore efficacia dei vaccini Covid
Il gruppo di studiosi dell’Environment working group (Ewg) ha lanciato un appello per rivedere le normative attuali, al fine di imporre limiti più rigidi. Al momento, il conservante che indebolisce il sistema immunitario è autorizzato come additivo alimentare sia negli Stati Uniti che in Europa.
Nel caso specifico degli USA, il valore limite accettabile di assunzione giornaliera viene fissato a 0,7 mg/kg di massa corporea. La richiesta di aggiornamento deriverebbe dal fatto che la valutazione su cui si basa la normativa vigente risale a dati della fine degli anni Novanta.
In quell’epoca, però, non era stato dimostrato che ci fosse un legame tra le diete con un alto livello di E319 e una minore risposta immunitaria.
L’analisi degli epidemiologici dell’Ewg ha infine posto l’attenzione sugli interferenti endocrini, primi responsabili della forte diminuzione della risposta immunitaria.
Non solo però, perché lo studio pubblicato sul Journal of Envronmental Research and Public Health mette in guardia dalla possibile correlazione tra gli interferenti endocrini e una minore efficacia dei vaccini.
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