Alcuni chiedono al papà o alla mamma “perché vanno tutti in giro con la mascherina”, altri tacciono ma tengono le orecchie aperte, e inevitabilmente si pongono più di una domanda. L’arrivo nel nostro Paese dell’epidemia provocata dal nuovo coronavirus sta portando le famiglie ad affrontare la questione anche con i più piccoli. E sempre di più ci chiediamo: cosa passa per la testa dei bambini, che nonostante le eventuali attenzioni dei genitori da giorni sentono parlare di virus, epidemie, pandemie globali e sciagure assortite?

Sul tema è intervenuto Giuseppe Maiolo, psicologo e psicoanalista che afferma: “Il bombardamento di notizie allarmanti contagia gli adulti che non sanno che fare e cosa dire a se stessi. Men che meno hanno parole tranquillizzanti per i loro figli, in particolare per i bambini, i quali in silenzio e per conto loro si costruiscono pensieri mostruosi e terribili che non osano comunicare a nessuno. A loro invece gli adulti devono parlare.

Devono dire chiaramente cosa sta accadendo senza aspettare che essi chiedano spiegazioni. Va detta la verità con parole semplici e chiare perché possano capire cos’è questo virus nuovo che ancora non conosciamo e ci spaventa”.

È fondamentale non mentire ma nemmeno appesantire il loro sguardo sul mondo con le nostre visioni sfiduciate o apocalittiche. Per prima cosa il genitore dovrebbe essere in grado di controllare la sua angoscia e ai più piccoli restituire tranquillità e fiducia. Più che spiegare il fenomeno in termini scientifici, si dovrebbero dare indicazioni su come comportarsi, a cosa prestare attenzione e dare rassicurazioni. Per quella diffusa paura che serpeggia ovunque, sarebbe meglio raccontare storie fantastiche.

“Pensando a questi bambini – continua il dottor Maiolo- a quelli della scuola dell’infanzia e della primaria che hanno bisogno della sicurezza e della tranquillità dei grandi, ho scritto una filastrocca da leggere ai piccoli, ma anche giocare e mimare insieme soprattutto nei ritornelli. Il ritmo e la musicalità delle filastrocche li aiutano a tranquillizzarsi divertendosi insieme con gli adulti, genitori e insegnanti, che dedicano loro attenzione e tempo“.

 

Una filastrocca per il virus

Cantiamo insieme come in un gioco
Abbiam paura ancora per poco
Virus virello non ci provare
se ti avvicini io so scappare

Coronavirus lo chiaman tutti
e molti grandi fan sogni brutti
Ti fa paura ed è piccino
ma non è proprio un fantasmino
Tu non temere piccolo mio
l’allarme forte non è un brusio
serve per fare con precisione
alcune cose con attenzione

Lava le mani più volte al giorno
e sai che il virus se ne va d’intorno
Resta distante da chi ha la tosse
anche se sai che non son percosse

Copri la bocca se starnutisci
e metti le mani quando tossisci
Se vedi in giro una mascherina
non è di certo una copertina

ma un buon modo di preservare
chi non vogliamo contagiare
così in prigione facciam finire
Coronavirus che non può colpire

Cantiamo ancora come in un gioco
Abbiam paura ancora per poco
Virus virello non ci provare
se ti avvicini io so scappare
Virus virello non ci provare
perchè sappiam che cosa fare!

Giuseppe Maiolo, psicologo psicoanalista, autore con Giuliana Franchini di
Filastrocche sul cuscino (Ed. La meridiana) e Ciripò gatto fifone (Ed. Erickson)