Il gelato è uno di quei prodotti a cui difficilmente si riesce a rinunciare durante l’estate. Difficile trovare una persona che nelle calde serate estive non si gusta un gelato all’aperto o in casa. Il settore è molto florido in Italia e vede impegnate circa 75mila persone con 39mila gelaterie sparse su tutto il territorio nazionale per un fatturato di 2,7 miliardi di euro. Il gelato, insomma, piace sempre di più e neppure i rincari previsti sembrano far desistere le persone a mangiarne meno.

Infatti, anche il gelato fa parte di quella lista di prodotti che questa estate costeranno di più. Al pari di tanti altri servizi come lettini e ombrelloni, viaggi e voli. Infatti, per farlo ogni anno vengono impiegati milioni di chili di frutta e 220 milioni di litri di latte ma anche zucchero e altri ingredienti. Tutti quelli che hanno subito rincari non indifferenti a causa dell’inflazione e dell’aumento dei prezzi delle materie prime, che di conseguenza sono ricaduti anche nel gelato. Secondo i dati della Coldiretti, infatti, in solo un anno, il prezzo medio del gelato è aumentato del 23%.

La tecnica della shrinkflation ora interessa anche il gelato

Gli aumenti pesano per le aziende produttrici, che sono obbligate a trovare dei modi per assorbire i costi di produzione. Così dalla Germania, il Centro Consumatori di Amburgo, ha parlato di una sorta di “truffa”, lo mettiamo tra virgolette perchè non è una truffa vera e propria ma un modo per mascherare l’aumento dei prezzi. L’associazione tedesca ha analizzato le confezioni di gelato di alcune marche notando che molte usano la ormai nota tecnica dello shrinkflation. Ossia il prezzo rimane uguale ma viene diminuita la quantità di prodotto all’interno della confezione, quindi o si riducono il numero di pezzi o il peso.

In pratica, in vendita si trovano alcune marche di gelato che – secondo le analisi del Centro consumatori di Amburgo- non sono aumentate di prezzo ma invece di contenere 4 gelati come prima, la confezione ne contiene 3.

Se prima venivano venduti gelati in una confezione da 4 per 110 millilitri, ora la confezione è da tre per 90 millilitri. In realtà, quindi, il prezzo al chilo l’aumento è del 48%. Il compratore pensa di risparmiare, ma non è affatto così. Questo perchè anche se apparentemente il prezzo è sempre lo stesso, in realtà la confezione è meno generosa e quindi lo stiamo pagando sempre di più.

La “truffa” del gelato: pensi di pagarlo meno ma non è così

La pratica dello shrinkflation è usata per tantissimi altri prodotti in vendita al supermercato come carta igienica, fazzoletti, dentifricio etc. Ora tocca anche al gelato, un prodotto molto amato che in vista della stagione estiva rischia di costare di più alle famiglie. Per quello artigianale non ci sono al momento soluzioni: bisognerà abituarsi a pagarlo di più rispetto al passato. Mentre per i gelati confezionati in vendita nei supermercati è assolutamente necessario fare attenzione alla confezione. Almeno per evitare di incappare nel fenomeno dello shrinkflation scoperto in Germania. Spesso, i consumatori vanno a fare la spesa sperando o pensando di fare scelte intelligenti e risparmiare. Invece non sanno che con queste tecniche finiscono per pagare un prodotto di più convinti del contrario.

Allora come evitarlo? Sicuramente facendo attenzione alla confezione, al peso e alla quantità di gelati presenti. Basta davvero poco per fare un confronto.
Con l’inflazione e la guerra in Ucraina i prezzi dei prodotti sono aumentati e anche il gelato non è esente da questi rincari. Il problema è quando si incappa nel fenomeno dello shrinkflation, che dalla Germania ora sembra interessare anche i gelati confezionati – come ha segnalato una nota associazione tedesca.