Sono sempre di più le truffe che colpiscono gli ignari utenti. Ormai la maggior parte dei raggiri riguardano truffe online, ossia vengono colpiti utenti tramite email, phishing o altri sistemi che mirano a svuotare i conti. Durante le vacanze di Natale le segnalazioni che riguardavano tentativi di truffe online erano state migliaia. I criminali, infatti, puntano a colpire gli utenti proprio nei momenti di festa o quando sanno che molti acquistano online molto di più per via di ricorrenze o festività.

La polizia postale nelle ultime ore, ha diramato un comunicato per avvertire del nuovo imbroglio chiamato “truffa dell’8 marzo”. Proprio perché interessa la Giornata internazionale della donna.

Passato San Valentino e Carnevale, infatti, ora gli occhi sono puntati sulla festa della donna che cadrà tra poco più di due settimane. Come per San Valentino, anche la Festa della Donna rappresenta un’occasione ghiotta per fare regali, ed è proprio a questo che puntano i criminali. Accanto a offerte di regali realmente esistenti, ne circolano altre che non sono vere.

Truffa dell’8 marzo, c’entra la Festa della Donna: ecco come funziona

L’ultima in ordine cronologico, riguarda il finto annuncio di presunti bracciali griffati che fanno davvero gola. La truffa funziona più meno così. Si chiede di compilare un form per partecipare, una sorta di quiz, che prevede anche l’inserimento dei dati personali dell’utente e quelli bancari. Ovviamente, una volta seguita la procedura, l’ignaro utente non riceverà nulla, anzi il rischio è che i dati vengano rubati e usati per attività fraudolente.

Non di rado, infatti, e non solo in questo caso, i criminali vogliono rubare i dati per tentare di rubare denaro o carpire dati relativi alle carte di credito.
La polizia postale, non solo invita a scrivere e inviare segnalazioni collegandosi alla pagina a www.commissariatodips.it ma anche di “verificare sui siti ufficiali la presenza di campagne promozionali in atto” o tramite recensioni, per capire se davvero è presente questo tipo di attività o si tratta di una truffa.

Sempre più ragggiri, dal Qr Code al finto pacco

Nelle ultime settimane, come anticipato, sono sempre di più le truffe di questo tipo. Si segnalano, ad esempio, quelle dei pacchi in giacenza, sempre più comuni, in cui tramite una email si invita l’utente a sbloccare un fantomatico pacco bloccato. La maggior parte delle volte, i criminali usano nomi di veri corrieri e riescono anche ad imitare la grafica, ecco perchè non è difficile credere di avere davvero un pacco in giacenza.

Anche in questo caso, la polizia postale invita sempre a non cliccare su link sospetti. Piuttosto collegarsi dai motori di ricerca al sito ufficiale del corriere per verificare se davvero il pacco è in giacenza. Non meno nota, è la ormai famosa truffa del Qr Code, che sfrutta proprio i codici da inquadrare con lo smartphone che si trovano nei cartelli o siti di banche e altri servizi pubblici.