Danni ambientali e sovrappopolazione sono i rischi dell’aumento esagerato di animali domestici. Sono davvero troppi quelli registrati nell’ultimo anno: rispetto al 2019 si registra un incremento decisamente importante. Siamo passati infatti da 85 milioni di famiglie in Europa a 90 milioni. Sono questi i numeri delle case che ospitano un cane o un gatto.

Secondo gli esperti il motivo è da imputarsi alla pandemia. Il lockdown ha scatenato le nostre paure di rimanere soli, inoltre gli animali, soprattutto i cani, ci danno una buona scusa per uscire di casa anche in caso di chiusure estreme.

Del resto, la paura di finire nuovamente in quarantena non è mai passata e questo Covid, che in fondo non è ancora stato debellato, ha scatenato più fobie per le restrizioni che comporta che per il virus in sé.

Troppi animali domestici, quali sono i rischi

Adottare cani o gatti è sicuramente una scelta nobile, perché offre la possibilità di vivere una vita serena a un simpatico animale a quattro zampe. Eppure, come in tutte le cose, l’esagerazione diventa qualcosa di negativo. I dati ci arrivano da Fediaf, voce dell’industria dei mangimi in Europa: 113 milioni di gatti, 92 milioni di cani, 48 milioni di uccelli e altri 56 milioni di animali tra conigli, pesci e tartarughe.

Sono questi i numeri relativi agli animali che vivono nelle nostre case. Ma quali sarebbero i problemi da essi generati? Il giornale il Pais il rischio è quello di provocare danni ambientali dovuti alla sovrappopolazione di animali nelle nostre case. Se vi state chiedendo per quale motivo gli animali domestici dovrebbero creare danni ambientali, eccovi un indizio. Non si tratta di compromettere l’ecosistema andando a togliere cani e gatti randagi dalle strade. Non è questa la motivazione, in quanto in realtà gatti e soprattutto cani non dovrebbero affatto starsene a zonzo per le nostre strade. Il problema riguarda invece l’inquinamento.

Quando le feci diventano un problema?

L’industria che orbita intorno al mondo degli animali domestici sta facendo una vera e propria fortuna negli ultimi anni. Con l’aumento di cani e gatti nelle nostre case sono aumentati anche i prodotti dedicati a loro. Ma attenzione alle feci. Secondo gli attuali calcoli, le buste per cani, quelle atte a raccogliere le feci, generano lo 0,6% dei rifiuti al momento, ma i numeri potrebbero aumentare in maniera preoccupante se la tendenza non dovesse frenarsi. Le statistiche di Euromonitor Internation ci dicono che la spesa per cibo e accessori salirà a 36,5 miliardi di euro quest’anno.

Secondo gli analisti il mercato continuerà a crescere anno dopo anno fino al 2032, quindi aspettiamoci un netto incremento anche dei rifiuti con questi prodotti. Prendiamo ad esempio le lettiere per gatti: sono solitamente di argilla o agglomerante, cioè mescolate con bentonite o perline di silice e al momento hanno un impatto ambientale contenuto, ma con l’aumento esagerato di gatti nelle nostre case potrebbe diventare un problema non da poco.