Sono ormai passati 7 mesi dall’inizio della guerra in Ucraina. Era febbraio quando il mondo intero è rimasto inerme davanti alle immagini terribili dell’attacco russo a Kiev. Una guerra che sembrava potesse finire nel giro di breve tempo e, invece, a distanza di mesi il rischio di una terza guerra mondiale nucleare sembra ogni giorno prendere forma. Difficile per i popoli accettare o minimamente pensare alla possibilità di una terza guerra mondiale, uno scenario terribile e lontano che forse è stato presente per pochi attimi solo nella fantasia di tutti.

Nelle ultime ore, Vladimir Putin ha parlato di una mobilitazione parziale, che potrebbe avvicinare ad una guerra tra Russia e Usa. La strategia russa in Ucraina si sta confermando fallimentare e Putin ha richiamato 300.000 riservisti. Le prime lettere sono già arrivate ai destinatari e in tanti stanno cercando di fuggire via sia via terra, soprattutto verso la Finlandia, che in aereo. Chi è sceso a protestare in piazza è stato arrestato.

Terza guerra mondiale più vicina, i russi chiamati alle armi in fuga

Fino a 10 giorni fa, la Russia aveva negato di voler chiamare i riservisti, lodando le operazioni militari in Ucraina e sottolineando che i soldati russi morti erano una minima parte. Una realtà ben diversa da quella ufficiale, secondo cui i soldati russi deceduti in battaglia sono molti di più. Putin vuole vincere a tutti costi, ecco perché lo spettro della guerra nucleare è reale e fa paura.

La campagna militare della Russia è in crisi. E non si parla solo delle perdite dei soldati omesse, ma anche dei tanti problemi di logistica riscontrati e dei problemi di approvvigionamento.
Un altro punto chiave per l’escalation della guerra nucleare è il referendum nel Donbass per l’annessione alla Russia e il successivo attacco dopo il risultato, con il rischio di utilizzo di armi nucleari.

Una mossa che potrebbe portare ad un aggravamento del conflitto e quindi all’intervento dei paesi occidentali.

Voli aerei pieni e prezzi fuori controllo

Intanto, in Russia la situazione è grave. Dopo le lettere ai 300mila riservisti, si sono create fino a 35 km di coda verso la Finlandia e i voli sono tutti pieni. In strada sono scese migliaia di persone a protestare contro un conflitto che ormai fa paura anche agli stessi russi. Gli uomini tra i 18 e i 65 anni chiamati alle armi non vogliono combattere questa guerra e cercano in ogni modo di scappare. Migliaia di persone stanno cercando di andare via dalla Russia per il timore di essere chiamati alle armi, la conseguenza è che i prezzi dei voli sono fuori controllo.

Secondo l’agenzia d’informazione Tanjug, il biglietto più economico da Mosca a Istanbul con scalo costerebbe più di mille euro. Nonostante tutto, i biglietti sono andati a ruba e gli uomini cercano una via di fuga verso Antalya,Tbilisi e Ierevan. Infatti, Turchia e Georgia sono tra i pochi paesi rimasti in cui i russi possono entrare con facilità senza visto. Altri paesi rifugio sono l’Azerbaigian, Kazakistan, Uzbekistan e Kirghizistan o anche Dubai. Ma solo per chi può permetterselo, visto che in alcuni casi il biglietto da Mosca costa anche 7mila euro in classe economica- come scrive Repubblica – per un volo con scalo e tante ore di viaggio. Gli scenari, insomma, non promettono nulla di buono e il timore della terza guerra mondiale è adesso più che mai palpabile.