Da oggi anche in Italia parte la somministrazione della terza dose di vaccino ai soggetti fragili, immunodepressi. Da novembre, invece, dovrebbe toccare agli over 80 e gli ospiti delle Rsa mentre da gennaio al personale sanitario. Ormai pare certo, che la terza dose toccherà a tutta la popolazione nonostante alcuni tesi in contrasto.

Terza dose vaccino per tutti dopo 8-10 mesi dalla seconda?

Da Israele, i primi dati avevano confermato che l’immunità cala dopo circa 6 mesi dalla seconda dose e attualmente, grazie al rinforzo con la terza dose, sempre Israele ha fatto sapere che stanno di nuovo scendendo casi gravi e ricoveri.

Parole che fanno ben capire come la terza dose sarà quasi certamente somministrata a tutta la popolazione.

Secondo Guido Silvestri, noto scienziato italiano e direttore del laboratorio di immunologia della Emory University, come riporta Corriere: “La terza dose sarà ben presto necessaria. Ormai sappiamo con certezza, a partire dalle sperimentazioni in Israele, primo Paese ad aver fatto una vaccinazione anti-Covid di massa, che l’efficacia dell’immunizzazione degrada nel tempo. Dopo 8-10 mesi torna il rischio di infettarsi con conseguenze serie. Inoltre tra alcuni mesi, dipende dal giudizio delle autorità sanitarie, avremo a disposizione vaccini già sviluppati da Pfizer, e poi di Moderna, efficaci anche contro la variante Delta e la Beta, quella inglese.”

Da Israele casi gravi in calo con la terza dose

Secondo uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine e basato sui dati del ministero della salute israeliano, i casi di contagio e malattia grave sono scesi in Israele grazie alla terza dose. Dopo 12 giorni dal booster circa, il tasso di infezione scende di 11,3 volte mentre il tasso di malattia grave di 19,5 volte. Lo studio ha avuto come oggetto più di 1 milione di over 60 a cui è stata somministrata la terza dose in Israele.

Anche Anthony Fauci, consulente sanitario del presidente americano Joe Biden, ha fatto sapere che molto probabilmente la terza dose sarà disponibile per una popolazione più ampia. Negli Usa, attualmente la terza dose è prerogativa di immunodepressi e anziani ma non è affatto detto che tra qualche mese non si aprirà al resto della popolazione. Molto probabilmente, per il resto della popolazione, si deciderà di passare al terzo richiamo dopo almeno 8-10 mesi dalla seconda dose.

Secondo Guido Rasi, ex direttore Ema e professore ordinario di Microbiologia a Roma Tor Vergata la terza dose di vaccino anti Covid: “Non ha senso prima di nove mesi. Come dice l’Fda sopra i 65 anni può essere giustificato dopo un anno, ma per gli altri non ci sono dati sufficienti. Alcune persone si difenderanno grazie alle cellule della memoria, mentre altre potrebbero avere bisogno della terza dose. Solo col tempo si capiranno i reali bisogni della popolazione”. Le prossime settimane saranno cruciali.

Vedi anche: Terza dose non per tutti: il parere degli esperti sul terzo richiamo di vaccino