La terza dose di vaccino sarà somministrata in Italia a partire dal 20 settembre. Ad annunciarlo è stato il Commissario per l’Emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo, che ha sottolineato che si partirà dagli immunodepressi. Inizialmente, quindi, sarà coinvolta una platea di circa 3 milioni di persone, tra pazienti trapiantati, oncologici e con patologie autoimmuni.

Terza dose vaccino per tutti, a partire dal 20 settembre si inizia con i fragili

Una volta terminata la terza somministrazione ai fragili, si procederà con gli ospiti delle Rsa e gli over 80.

Nelle ultime ore si sta discutendo in merito alla somministrazione booster a tutta la popolazione, partendo dai soggetti più esposti fino ad arrivare ad un target ben definito. Il direttore della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza, aveva fatto sapere che la circolare attuativa “sarà generica, ma seguiranno note tecniche e dettagli per la migliore definizione delle categorie di immunocompromessi”.

Dopo gli over 80 e gli operatori sanitari, gli esperti sembrano concordi nell’estendere il richiamo anche al resto della popolazione, a distanza di 9-12 mesi dalla seconda dose, anche se Massimo Galli, ordinario di Malattie Infettive all’Università di Milano ha parlato di “terza dose fatta ove si definisca necessaria e in determinate situazioni”. Le prossime settimane saranno decisive per definire un vero e proprio piano per tutta la popolazione. Intanto già dal 20 inizieranno le somministrazioni in Lazio e Piemonte.

Terza dose davvero efficace?

Secondo uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine la terza dose, guardando ai dati provenienti da Israele, sembra necessaria per prevenire la malattia. Secondo un rapporto del ministero della Salute israeliano, la terza dose ha ridotto fino a dieci volte il rischio di risultare positivi al covid-19 sopratutto dopo 12 giorni dall’inoculazione del terzo richiamo.

Contro la malattia grave è ridotto di 15 volte. “Se l’obiettivo è fornire a determinate categorie livelli elevati di immunità a breve termine, non c’è dubbio che un buon modo per farlo sia proprio con il richiamo. I risultati tra l’altro ci dicono che gli attuali vaccini sono ancora efficaci contro la variante Delta. Dal momento però che gli studi coprono solo un breve periodo dopo il richiamo non è chiaro quanto durerà l’aumento della protezione” ha detto David Dowdy, epidemiologo della Johns Hopkins University.

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