Sono cinquantuno le particelle catastali coinvolte nel report governativo della Terra dei Fuochi e si trovano tutte tra la provincia di Napoli e quella di Caserta.  Il decreto emanato dal governo Letta giudicò pericolosi 64 ettari di terreno, il 2% dell’area compresa tra le due province, denominata, appunto, “Terra dei Fuochi”. Un ambito circoscritto, quindi, distante dalla visione apocalittica che si era data inizialmente della vicenda. I terreni off limits sono stati individuati in diversi comuni, sia nella provincia di Napoli che in quella di Caserta, vediamo nello specifico quali.

Nella provincia di Napoli i terreni pericolosi si trovano nei comuni di: Acerra, Afragola, Caivano, Calvizzano, Casalnuovo di Napoli, Casamarciano, Casandrino, Casoria, Castello di Cisterna, Cercola, Crispano, Frattamaggiore, Giuliano in Campania, Marano di Napoli, Mariglianella, Marigliano, Melito di Napoli, Mugnano di Napoli, Napoli, Nola, Palma di Campania, Pomigliano D’Arco, Qualiano, Roccarainola, San Giuseppe Vesuviano, Sant’Antimo, Saviano, Scisciano, Somma Vesuviana, Striano, Terzigno, Villaricca. Nella provincia di Caserta i terreni off limits si trovano nei comuni di: Aversa, Carinaro, Casal di Principe, Casaluce, Casapesenna, Caserta, Castel Volturno, Cesa, Frignano, Villa di Briano, Gricignano di Aversa, Lusciano, Maddaloni, Marcianise, Mondragone, Orta di Atella, Parete, San Cipriano di Aversa, San Marcellino, Sant’Arpino, Succivo, Teverola, Tretola, Decenta, Villa Literno.