Finirà mai la lunga diatriba legata alla cessione del credito che ultimamente ha fatto inalberare non poco alcune famiglie? La speranza è sempre l’ultima a morire viene da dire. Domani, mercoledì 29 marzo, il Parlamento italiano tornerà a discutere in merito al Bonus Casa, con la discussione che si sposterà dalla commissione Finanze della Camera a Montecitorio. L’obiettivo è di apportare diversi correttivi al contestato decreto II/2023, così da non scoraggiare ulteriormente le famiglie italiane. Al momento uno dei temi che continua a essere un punto interrogativo è la proroga sulle tempistiche delle cessioni della durata pari a sei mesi.

Con il termine ultimo che passerebbe dal 31 marzo al prossimo 30 novembre.

Tempi delle cessione del credito

Uno dei primi punti su cui il governo Meloni è chiamato a fare chiarezza sul Bonus Casa ha per oggetto le tempistiche sulle cessioni. In questi ultimi giorni si sta facendo largo l’ipotesi che dietro una sanzione pari a 250 euro ci possa essere una proroga fino al prossimo 30 novembre, anche se l’accordo con l’acquirente è arrivato dopo la data del 31 marzo. La data di questo venerdì è significativa, dal momento che è il termine di scadenza fissato in precedenza dal governo per beneficiare dello sconto in fattura o della cessione dei crediti ottenuti dalle rate rimanenti delle spese intraprese nel biennio 2020/2021 o dalle spese effettuate nel corso dell’ultimo anno (2022, ndr).

Crediti d’imposta senza acquirenti

Sono ancora diversi i punti da chiarire in merito al Bonus Casa. Un altro è quello che riguarda i crediti d’imposta per i quali sia i committenti che le imprese non riescono a trovare acquirenti. Il governo sta studiando il modo di permettere agli istituti bancari di acquistarli, per poi compensarli attraverso le tasse versate dai clienti tramite gli F24. Un’altra soluzione sul tavolo dell’esecutivo Meloni è di trasformare i crediti d’imposta acquistati dalle banche in titoli di Stato.

Vedremo nei prossimi giorni, se non settimane, come l’attuale maggioranza sceglierà di muoversi. Con la sensazione che ad oggi non si debba escludere a priori nessuna strada.

Proroga ai lavori nelle villette

Un altro nodo da sciogliere riguarda la proroga ai lavori agevolati al 110% per le villette monofamiliari indipendenti, nonostante il raggiungimento del Sal del 30% entro il 30 settembre dello scorso anno. Allo stato attuale delle cose la scadenza è fissata per il prossimo 31 marzo, quindi al termine di questa settimana. L’idea del governo è invece di posticipare la data al prossimo 30 settembre, concedendo così ulteriori sei mesi per la realizzazione dei lavori nelle villette. Anche in questo caso vale lo stesso discorso fatto in precedenza. Se ci sarà la possibilità di una proroga a fine settembre, il governo si muoverà in quella direzione. Per il momento non resta che aspettare.