Nuova tegola in arrivo per gli italiani: nel documento del Def (Documento di economia e finanza) spunta l’adeguamento relativo ai valori catastali. Ci attendono nuove tasse sulla casa? € la domanda che si stanno facendo in molto, mentre intanto cresce la pressione fiscale al 49%.

Tasse sulla casa, batosta in arrivo?

La riforma del catasto potrebbe essere un osso davvero duro e mal digerito per gli italiani. Soppressa lo scorso anno dall’opposizione durante il governo Draghi che voleva introdurla nella sua manovra, ora potrebbe trovare terreno fertile proprio tra coloro che l’avevano bistrattata.

Nel Def infatti si legge:

“Adottare e attuare adeguatamente la legge delega sulla riforma fiscale, per ridurre ulteriormente le imposte sul lavoro e aumentare l’efficienza del sistema, in particolare mediante una revisione delle aliquote d’imposta marginali effettive, l’allineamento dei valori catastali ai valori di mercato corrente”.

Particolarmente preoccupante questo punto “allineamento dei valori catastali ai valori di mercato corrente”. Il Governo di destra quindi ha cambiato idea sulla riforma del catasto e si appresta a dare questa nuova mazzata agli italiani? In realtà, la precisazione arriva dal Ministero delle Finanze stesso, il quale fa sapere che la frase in questione è una sorta di contentino da dare all’UE.

Un sotterfugio all’italiana, ma la pressione fiscale c’è

Per non fare errori grossolani, meglio prendere spunto diretto dalle parole esatte rilasciate dal Ministero. Nel comunicato si legge che la frase relativa ai nuovi valori catastali da ridere in base alle leggi di mercato è solo una “sessione di carattere ricognitorio degli interventi già adottati in passato”. Si tratterebbe quindi solo di ricapitolare quelle che sono da anni le direttive dell’UE. Un modo quindi per dire all’unione Europea “non abbiamo dimenticato le vostre raccomandazioni”, ma allo stato pratico non c’è nessuna intenzione di metterle in pratica.

Gli italiani potrebbero quindi tirare un sospiro di sollievi in merito alle possibili nuove tasse sulla casa (con buona pace dell’UE che incasserebbe lo sberleffo senza forse nemmeno accorgersene).

Sta di fatto che la pressione fiscale in aumento è sotto gli occhi di tutti. Se il Def si propone di intervenire sul cuneo fiscale per agevolare le imprese, queste ultime invece la vedono in modo praticamente opposto. A dare ragione alle aziende è il Pil, che è infatti in salita. Le conseguenze? Le e famiglie e le imprese italiane pagheranno più tasse e contributi del previsto nel prossimo biennio. I conti non tornano secondo il Centro studi di Unimpresa. Dai loro calcoli il rapporto tra il totale delle entrate nelle casse dello Stato e il prodotto interno lordo, sfiorerà il 49% nel 2023 e si avvicinerà al 48% nel 2024. Nel Def invece si legge che le percentuali sono del 43,3% nel 2023 e del 43% nel 2024. Forse quali presi in giro dal documento non sono solo gli organi UE, ma anche gli italiani.