Si prevede un boom di turisti quest’anno in Italia e proprio per questo molti comuni hanno aumentato o introdotto una tassa di soggiorno. Grazie a questa i comuni potranno mettere in cassa un tesoretto annuale da reinvestire in servizi come il trasporto pubblico o la cura del verde cittadino.

Più che di una tassa di soggiorno si dovrebbe parlare, però, di un’imposta di soggiorno. Perché le tasse sono sostenute dai cittadini in cambio di un determinato servizio come la nettezza urbana, il canone Rai, etc.

L’imposta è invece un tributo locale che è applicato a chi soggiorna o pernotta in una struttura ricettiva che si trova nel comune dove essa è stata istituita. Non può essere, però, istituita da tutti i comuni ma solo da quelli turistici, le città d’arte e i capoluoghi di provincia.

I guadagni

Quest’anno la tassa di soggiorno o l’imposta di soggiorno porterà più guadagni. Per il 2023, infatti, si prevedono incassi che dovrebbero arrivare a 678 milioni di euro. E quindi con un aumento del 9,5% rispetto allo scorso anno. Lo dice l’Osservatorio nazionale di Jfc come riporta l’Ansa. Le previsioni dicono che i turisti pagheranno tale tassa in 1011 comuni oltre che a Trento e Bolzano. Tra le mete in cui si pagherà per la prima volta, invece, c’è Bari che prevede incassi fino a 2 milioni.

Il 2023 sarà caratterizzato da comuni che aumenteranno la tariffa o amplieranno il periodo in cui essa si dovrà versare. Inoltre ci saranno quelli che la riattiveranno e i comuni che la introdurranno per la prima volta. Questo è quanto si apprende dall’analisi effettuata da Massimo Feruzzi che è l’Ad di Jfc e il responsabile dell’osservatorio nazionale sulla tassa di soggiorno.

Oltre a Bari quali altri comuni introdurranno l’imposta?

Bari da quest’anno introdurrà la tassa di soggiorno con l’obiettivo di poter disporre di nuove risorse da destinare ai servizi turistici e non solo.

Grazie ad essa si migliorerà l’offerta artistica e culturale. Si partirà da un minimo di 1,5 euro al giorno per campeggi e strutture a 2 stelle fino ad arrivare a 4 euro per quelle a 5 stelle.

Via libera all’istituzione del contributo di soggiorno anche a Caserta che oscillerà tra 1,50 e 3 euro a notte a persona a seconda della categoria dell’albero o del bed&breakfast nel quale si soggiorna. Anche in questo caso, il denaro che si ricaverà verrà utilizzato solo per la realizzazione di interventi e iniziative a favore dei cittadini.

La cosiddetta tassa di soggiorno si pagherà anche a Laveno Mombello in provincia di Varese, a Tarvisio e Chiusaforte in Friuli, a Castiglione Fiorentino in provincia di Arezzo. E anche a Paola in provincia di Cosenza, a Bagnoregio in provincia di Viterbo e a Verghereto in provincia di Forlì-Cesena. E ancora, come comunica il Jfc, a Garbagnate Monastero in provincia di Lecco, a Ovada in provincia di Alessandria, a Manduria in provincia di Taranto e a Bagnara Calabra in provincia di Reggio Calabria.

Dopo due anni di stop, poi, sarà reintrodotta anche a Civitanova Marche. Mentre per il periodo estivo sarà introdotta per la prima volta a Forte dei Marmi in provincia di Lucca.

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