Il tampone rapido quando va fatto e quello molecolare? Questo è quello che si stanno chiedendo tantissimi italiani. Per festeggiare le festività in sicurezza, infatti, è corsa folle ai tamponi in tutta Italia. Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, intanto, chiede lo stop al tamponificio. Per il professore, infatti, il tampone dovrebbe restare un presidio richiesto dal medico mentre invece si assiste ad una corsa assurda in autoprescrizione. A “Rai Radio Anch’io” Bassetti spiega che purtroppo si stanno rilasciando delle false patenti di tranquillità soprattutto con i tamponi rapidi con i quali si hanno fino al 40% di falsi negativi.

Tampone rapido o molecolare: qual è la differenza, quando va fatto?

Il tampone rapido o il molecolare va fatto da 48 a 72 ore dal presunto contatto a rischio a 5 giorni dopo. Inoltre anche prima di un ritrovo con parenti o amici ma in tal caso i vaccinati non dovrebbero farlo. È sconsigliatissimo, poi, il test fai da te. Ma esattamente quando va fatto il tampone dopo aver avuto un contatto con un positivo? Ebbene viene consigliato di farlo 48 ore dopo e poi ripeterlo dopo 5 giorni in caso di sospetto contatto a rischio. Un po’ come accade a scuola. Se il test viene fatto troppo presto il pericolo è che si abbia un “falso negativo” in quanto nei primi due giorni il virus non è rilevabile. In più dalle 48 alle 72 ore è rilevabile dai tamponi molecolari mentre dalle 72 ore anche dai tamponi rapidi.

In caso si abbiano dei sintomi, il tampone si potrà fare subito in quanto il periodo di incubazione sarà finito. Qualora ci si volesse incontrare con degli amici, invece, sarebbe meglio fare il tampone rapido o molecolare il più vicino possibile all’inizio dell’evento. Al momento chi non ha il Green Pass per avere quello base può fare il tampone rapido che dura 48 ore mentre quello molecolare 72 ore anche se si sta valutando di ridurne la durata.

Il tampone rapido ed il molecolare

L’Ats, il sistema di tracciamento dati, ricorda che i vaccinati non dovrebbero fare i test per incontrare gli altri. È vero che questi ultimi possono infettarsi ma molto meno dei non vaccinati e poi possono contagiare ancor meno e sono protetti al 90% dalla malattia sintomatica.

Gli esperti suggeriscono poi di non utilizzare i test fai da te perché sono meno sensibili, specifici, non sono tracciati e poi perché la qualità del campione potrebbe non essere adeguata.
A chi si chiede qual è la differenza tra tampone molecolare rapido, rispondiamo che il primo è un test con sensibilità molto elevata, superiore al 99%. L’altro, invece supera di poco il 90% mentre il fai da te è da sconsigliare.
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