Taglio del gas dalla Russia, l’Italia valuta lo stato d’allarme, ma ora cosa potrebbe succedere nella Ue e quali sono le possibili conseguenze per le famiglie? La guerra del gas tra Mosca e l’Europa è entrata nel vivo e mentre il Cremlino stringe sugli approvvigionamenti, i costi salgono. Ora si chi chiede cosa succederà se la Russia continuerà a tagliare i rifornimenti. Gazprom ha annunciato che all’Italia verrà fornito solo il 50% di gas e se il taglio andasse avanti anche per i prossimi giorni, il Ministero della Transizione Ecologica potrebbe alzare il livello di crisi portandolo al livello di preallarme.

Taglio gas dalla Russia, Italia pensa a stato di allarme, cosa potrebbe succedere

Questo significa che non andrebbero ancora in vigore misure come il taglio forniture alle centrali elettriche e alle industrie o la soglia per la temperatura delle caldaie, misura che scatterebbe solo in caso di allarme e stato di emergenza.
In caso di stato di allarme, il Ministero della Transizione Ecologica potrebbe chiedere a Snam di chiedere a sua volta alle industrie di ridurre i consumi. Roberto Cingolani ha fatto sapere che il Mite monitora il flusso di gas:

“C’è un gruppo di monitoraggio con gli operatori, ci sentiamo 4 o 5 volte al giorno. Abbiamo tutte le contromisure pronte. Ma la prima cosa da capire è se questa diminuzione si stabilizza o se è solo un episodio. Vediamo cosa succede nei prossimi tre giorni, e poi la settimana prossima decideremo”

Anche l’a.d. dell’Eni Claudio Descalzi si è espresso in merito e ha ribadito che:

“In questo momento non bisogna temere nulla, solo l’inazione. Se dovessero tagliare adesso non saremmo pronti. Incominceremo ad essere pronti per l’inverno 2022-23. L’augurio è che si possa mantenere ancora limitato il flusso russo. Gli stoccaggi sono già al 54%, dovremmo forzare ulteriormente l’arrivo di gas da altri paesi e ci sarà probabilmente uno stato di allerta e qualche restrizione, ma comunque abbiamo una diversificazione che ci farà passare l’inverno.

Questo è sicuro”

Quali possibili misure

Tra le misure che potrebbero scattare in caso di allarme gas troviamo: “aumento delle importazioni, utilizzando la flessibilità dei contratti in essere; riduzione della domanda di gas derivante da contratti interrompibili di natura commerciale; impiego di combustibili di sostituzione alternativi negli impianti industriali”.