Le ultime evidenze scientifiche hanno evidenziato come a distanza di sei mesi la copertura vaccinale si indebolisca, mettendo a rischio le persone vaccinate di fronte alla possibilità di contrarre il virus. Da qui l’idea sempre più concreta di una riduzione della validità del Green Pass, che passerebbe dagli attuali 12 mesi a 6. Ma non basta. Perché nelle scorse ore Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute, in un’intervista rilasciata a Il Foglio ha parlato di un super Green Pass, con il quale superare i limiti di quello attuale.

Il super Green Pass di Walter Ricciardi

Di fronte alla quarta ondata di Covid in Europa e al numero crescente di casi positivi anche in Italia, Walter Ricciardi ritiene che il Green Pass così come viene rilasciato oggi non sia molto utile. Principalmente i motivi sono due: il rilascio della certificazione verde a chi esegue i tamponi e l’eterogeneità dei controlli. Nell’intervista a Il Foglio Ricciardi ha sottolineato come il tampone antigenico non certifichi la positività per almeno il 30% dei soggetti, che sono così liberi di circolare mettendo a rischio la salute degli altri individui, persone fragili comprese.

Il consulente del ministro della Salute pone l’accento anche sul problema dei controlli della certificazione verde, richiedendo una maggiore incisività alle persone che dovrebbero controllare il possesso della certificazione verde. Da qui la necessità di una revisione dell’attuale Green Pass, passando a una versione ribattezzata come super Green Pass.

Certificato Verde solo per chi fa il vaccino o è guarito

Non è un caso che negli ultimi giorni si sia parlato della possibilità di rilasciare il Green Pass soltanto alle persone che si sottopongono al vaccino, lasciando dunque a mani vuote chi si sottopone al tampone antigenico. Sarebbe questa una delle prime conseguenze dell’eventuale adozione di una versione rafforzata della certificazione verde, fatto che costringerebbe ogni giorno migliaia di lavoratori italiani a restare a casa dal lavoro.

Nel corso delle prossime settimane capiremo se il governo avrà intenzione di muoversi in tale direzione o meno. La sensazione è che molto dipenderà anche dall’andamento della situazione epidemiologica nel nostro Paese, dove la percentuale di over 12 che si è sottoposta ad almeno una vaccinazione ha raggiunto l’87%.

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