Scegliere i migliori succhi di frutta al supermercato non è semplice perché in commercio ce ne sono molti e non sono tutti uguali.

Sono infatti differenti non solo per gusto e formato ma anche per la composizione. Troviamo, ad esempio, quelli costituiti da succo al 100% ma anche i “nettari di frutta”. In questi ultimi la percentuale della frutta varia: ad esempio si va da un minimo del 25% per la banana a un minimo del 50% per la pera. Ci sono poi le bevande a base di succo i cui ingredienti sono zucchero, additivi, acqua e aromi e per legge la percentuale di frutta può essere anche del 12%.

In aiuto dei consumatori c’è una classifica di Altroconsumo nonché quella più aggiornata di Gambero Rosso che però ha valutato solo i migliori a pera presenti sul mercato. Questi ultimi sono tra i preferiti dai bambini per la loro consistenza e per il grado zuccherino elevato.

Come sceglierli

Altroconsumo, nella scelta dei migliori succhi di frutta presenti sul mercato, invita a controllare la lista degli ingredienti perché non per tutti sono gli stessi. Suggerisce inoltre di consumare i nettari di frutta con moderazione alternandoli a una spremuta fatta in casa o a succhi al 100% che non contengono zuccheri aggiunti.

Quando si acquistano i succhi di frutta, poi, si deve sempre pensare che non si sta sostituendo la frutta perché tali bevande possono avere più zuccheri e hanno meno fibre.

Quando sono nati?

Vi siete mai chiesti quando sono nati i succhi di frutta dato che sicuramente i nostri bisnonni non li consumavano? Ebbene, nel nostro paese, hanno visto la luce a partire dagli anni sessanta quando l’industria conserviera si affermò lavorando la tipica frutta tradizionale. Parliamo di pesche, di pere, di albicocche ma anche di mele che sono frutti ricchi di polpa che non è possibile spremere.

È necessario infatti che venga lavorata per ridurla in purea.

Pian piano questi succhi sono diventati parte dell’alimentazione, soprattutto estiva, perché essendo bevande forniscono più acqua al corpo e lo mantengono idratato. Per altri, addirittura, sono un’alternativa alle bevande dolci/gassate e un modo per arricchire la dieta quotidiana. Questi succhi, però, attenzione, non sostituiscono l’assunzione di un vero frutto e sia i nutrizionisti che i pediatri concordano nel limitarne l’assunzione, soprattutto se destinata ai più piccoli. Il motivo è che contengono molti zuccheri e un uso eccessivo potrebbe aumentare il rischio di obesità e creare dei problemi ai denti.

GamberoRosso e Altroconsumo

Tra i migliori succhi di frutta alla pera secondo GamberoRosso c’è “Il frutto permesso-spremuta di pere” e “Bevande Futuriste- Difrutta”. Il primo più che un succo è una vera e propria spremuta il cui sapore è autentico e genuino. Il prezzo su Eataly è di 4,30 euro per 1 litro. Il secondo è una purea di pere Williams bio che è condita con il concentrato di limone biologico e lo zucchero di canna. Una singola bottiglia sul sito ufficiale costa 1,89 euro (200 ml) mentre una confezione da dodici ha un costo di 19,90 euro mentre una da ventiquattro 39,90 euro.

Tra i migliori di Altroconsumo (ultima indagine 2021) c’è quello di Alce Nero (in particolar modo al nettare di albicocca) che ottiene 74 punti su 100. Sul sito ufficiale dell’azienda 3 brick di nettare all’albicocca (600 ml) costano 2,90 euro. Con 71 punti su 100 c’è il nettare di albicocca Prima Infanzia Plasmon, si tratta di un prodotto esaurito quasi ovunque ma sul sito Farmaspeed si trova a 4,07 euro invece di 4,52 euro. Chiudiamo con il succo di frutta Esselunga Bio che risulta il migliore per rapporto qualità/prezzo.

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