Che cosa accadrà dopo il 31 marzo se lo stato d’emergenza non sarà prorogato come si pensa? Il calo dei contagi, infatti, fa ben sperare nella fine dello stato d’emergenza e un cauto ritorno alla normalità da aprile.

Stato di emergenza dal 31 marzo, senza la proroga cosa cambia per lo smart working

Per adesso la linea comune è quella di non prorogare nuovamente lo stato d’emergenza, anche perchè per farlo servirebbe una legge ad hoc approvata in Parlamento. Cosa cambierebbe, quindi dal 31 marzo?
Senza la proroga, cambierebbero gli accordi sullo smart working, infatti lo stato d’emergenza permette ai dipendenti di ricorrere allo smart working derogando ad accordi sindacali o individuali con l’azienda.

Senza la proroga, bisognerà tornare agli accordi individuali tra azienda e lavoratore nel caso di dipendenti privati, mentre nella PA è già così.

Addio al Commissario straordinario e il Comitato Tecnico Scientifico?

Dal punto di vista della gestione sanitaria, invece, il passaggio dei poteri andrebbe alle regioni per la campagna vaccinale, quindi gli hub vaccinali sarebbero smantellati per far gestire la campagna a medici di famiglia e strutture ospedaliere. Si deve capire anche che cosa ne sarà dell’obbligo vaccinale per over 50 che scade il 15 giugno. Con la fine dello stato d’emergenza, inoltre, andranno archiviati i Dpcm e terminerebbe anche l’esistenza del Commissario straordinario e il Comitato Tecnico Scientifico.

La decisione arriverà entro marzo, molto importante sarà valutare come proseguirà la curva epidemica e valutare se davvero il prossimo mese i casi scenderanno a 10mila al giorno, come ipotizzato dagli esperti. In questo caso quasi sicuramente dalla fine di marzo si potrà davvero iniziare il percorso per uscire dalla pandemia e tornare piano piano alla normalità. Resta il dubbio sul Green Pass e la sua validità.

Vedi anche: Stato di emergenza addio e ritorno alla normalità, ecco come conviveremo con il Covid