Razionamenti del gas si, razionamenti del gas no. E intanto le bollette costano sempre di più e gli italiani rischiano di finire in malora. Ormai non si parla di altro: riscaldamenti, bollette, termosifoni più bassi, piani di razionamento. Il tema è talmente trito e ritrito ma senza via d’uscita che scatena un certo malumore. “Dovremo tenere i riscaldamenti più bassi?’ “Il gas finirà e rimarremo senza e al freddo?”. Le questioni affrontate dagli italiani sono tante e dirimenti e i dubbi rimangono, quando manca davvero poco alla stagione fredda.

L’inverno si preannuncia difficile per tutti ma la questione gas e price-cap complica le cose. Le famiglie sono già molto preoccupate per i rincari delle bollette e i razionamenti del gas rischiamo di gettare benzina sul fuoco.

Con la stangata bollette del gas si rischiano le città al buio?

Il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, pensa che se ci sarà il via libera al price-cap le tariffe delle bollette caleranno. Altri, invece, non la pensano così e sono convinti che gli stoccaggi non basteranno e l’unico modo per uscire da questa situazione è agire tramite un piano di razionamento. Ma chi colpirà di preciso?
Non tutte le Regioni sembrano consumare la stessa quantità di gas. Ecco perché a rischiare il razionamento sono soprattutto alcune regioni come Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.

Nel primo caso, il consumo di metano è cinque volte superiore a quello di altre regioni e il rischio caos è concreto. In molti Comuni la situazione è drammatica. I sindaci hanno chiesto degli aiuti per pagare le bollette. Senza si rischiano numerosi problemi. Si va dallo spegnimento delle luci, al taglio dei riscaldamenti e il rischio di dover fermare i tram. Uno scenario davvero preoccupante, che si aggiunge a quello dello spegnimento delle luci di Natale.

Tetto ai prezzi del gas unica soluzione?

Dopo la conferma dell’aumento del 60% delle bollette della luce nell’ultimo trimestre, anche per il gas la stangata sembra servita.

Secondo Assoutenti, gli utenti andranno a pagare 2.942 euro all’anno. Solo per l’ultimo trimestre si parla di almeno il +117% rispetto allo stesso trimestre del 2021. Insomma, cifre folli che lasciano pochi margini di speranza.
Tra i problemi segnalati, come fa notare Marco Vignola dell’Unione Nazionale Consumatori, c’è anche quello degli avvisi di rescissione unilaterale dei contratti inviati dalle aziende di distruzione.

Intanto, il futuro governo Meloni sembra volersi concentrare sul tetto ai prezzi del gas, che sarebbe l’unico modo per evitare speculazioni. Non tutti sono d’accordo. E c’è già chi pensa a cosa potrebbe succedere se gli stoccaggi non dovessero bastare. Secondo Nicola Armaroli, dirigente presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche, senza il gas russo i problemi potrebbero arrivare a febbraio, come ha sottolineato al Fatto Quotidiano. Insomma, le incognite sono ancora troppe e la questione gas, probabilmente, dominerà la scena per tutto l’inverno.