La guerra in Ucraina non poteva non impattare sugli orientamenti di voto degli italiani: la Supermedia dei sondaggi politici segnala come la corsa politica sia oramai a due tra il Partito Democratico e Fratelli d’Italia. Possiamo invece parlare di vero e proprio crollo continuo per Lega e Movimento 5 Stelle (che lasciano sul campo anche in questa rilevazione molti decimali), che hanno perso circa il 20% di consensi dal 4 marzo 2018, data delle ultime elezioni. Da sottolineare anche una fiducia sempre più bassa degli italiani nell’operato del governo Draghi, sia per il suo scarso peso internazionale nella crisi ucraina, sia per l’incapacità di fare fronte al rialzo drammatico dei prezzi dei carburanti e dei beni di prima necessità.

Le intenzioni di voto nella Supermedia dei sondaggi politici oggi 18 marzo

Il Partito Democratico, che ha abbracciato in pieno la causa della resistenza ucraina, resta più o meno stabile negli ultimi sondaggi politici di oggi 18 marzo con un risultato del 21,5% e con un calo di un decimale rispetto alle precedenti rilevazioni. Al secondo posto e in crescita troviamo Fratelli d’Italia con il 20,7% (+0,5%). La differenza tra i due primi partiti scende a meno di un punto percentuale. oramai decisamente staccata è la Lega, che paga gli errori di Matteo Salvini, e si ferma al 16,6% con un calo netto dello 0,7%. Crisi profonda anche per il Movimento 5 Stelle, oramai ridotto al 13,4% di consensi (-0,5%). Il 4 marzo 2018 Lega e M5S valevano il 50,1% dei voti, adesso arrivano al 30,0%. Si tratta di un calo di consensi davvero clamoroso in soltanto 4 anni.
Tra i partiti minori, cala anche Forza Italia che scende all’8,2% (-0,3%). Cresce invece l’alleanza tra Azione e +Europa che arriva al 4,8% (+0,4%). Tutti gli altri partiti sono al di sotto del 3%, soglia si sbarramento della legge elettorale. Italia Viva è al 2,5% (-0,2%), i Verdi sono al 2,4% (-0,1%), Art.

1-Mdp è al 2,0% (+0,4%), Sinistra Italiana all’1,9% (-0,1%).

I segnali di debolezza del governo Draghi negli ultimi sondaggi politici

La guerra in Ucraina sta facendo calare il consenso nei confronti del governo Draghi e del suo operato. Negli ultimi sondaggi Ipsos, ad esempio, il 48% promuove l’azione internazionale del governo, ma il 40% la boccia. Si tratta quasi di un testa a testa. Un altro dato è ancora più importante. Il 60% degli italiani, negli ultimi sondaggi Demopolis, ritiene insufficiente il modo mediante il quale l’esecutivo Draghi sta affrontando la crisi del rialzo dei prezzi dei carburanti e dei beni di prima necessità.
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