I nuovi sondaggi politici dell’istituto Noto, commissionati dal talk show di Rai 1 Porta a Porta, vertono sull’astensione a sorpresa della Lega durante il Consiglio dei ministri sul nuovo decreto riaperture. Gli altri temi su cui sono stati interrogati gli italiani riguardano il coprifuoco, le modalità previste per la riapertura dei ristoranti e il recovery plan.

Sondaggi politici: l’ultima rilevazione dell’istituto Noto

A domanda diretta “L’astensione della Lega potrebbe generare una crisi di governo”, il 62 per cento degli intervistati ha risposto di No, mentre solo il 17 per cento ritiene il gesto del partito di Matteo Salvini come uno strappo grave all’azione dell’esecutivo di Mario Draghi.

A questo proposito, è interessante notare come le percentuali siano simili anche tra i diversi elettorati di Pd, M5S, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia.

Un’altra domanda collegata alla prima è stata: “Dopo l’astensione la Lega dovrebbe uscire dal governo?”; anche in questo caso la maggioranza degli intervistati ha risposto in maniera negativa, con il 50 per cento convinto che il Carroccio debba restare al governo, mentre il 28 per cento crede che la Lega Nord farebbe meglio a lasciare (il restante 22 per cento è invece senza opinione).

La domanda sul recovery plan

La terza domanda del sondaggio politici di Noto riguarda il coprifuoco. Agli italiani è stato chiesto cosa ne pensino circa un’eventuale modifica alla legge attuale, che prevede l’attivazione del coprifuoco dalle ore 22. Il 44 per cento del campione di intervistati si è detto favorevole alla conferma per le ore 22, un altro 32 per cento vorrebbe che fosse posticipato di un’ora, quindi alle ore 23, mentre soltanto il 7 per cento chiede che venga annullato.

C’è poi il quesito relativo all’attività ristorativa. Agli italiani è stato chiesto di dare un proprio giudizio in merito alla riapertura dei ristoranti dal 1° giugno anche al chiuso fino alle 18 in zona gialla.

Il 62 per cento è favorevole alla riapertura, contro il 31 per cento di contrari (un 7 per cento è senza opinione).

Infine, Noto Sondaggi ha chiesto se il “recovery plan farà ripartire il Paese”. In merito a ciò, prevale ancora oggi l’incertezza: solo il 37 per cento si dice fiducioso, al contrario il 41 per cento non è convinto dell’efficacia degli interventi.

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