Cadrà precisamente alle 23:43 del 20 giugno quest’anno il solstizio d’estate, la bella stagione è finalmente alle porte, ma diamo uno sguardo veloce a come astrologia e folklore si sono fusi nei secoli.

Solstizio d’estate, curiosità

Il punto di declinazione massima o minima che il sole compie nel suo moto è detto solstizio. In estate la declinazione è massimamente positiva, mentre in inverno è massimamente negativa. Il fenomeno farà sì che avremo una durata di luce maggiore che negli altri giorni, la giornata è infatti detta anche come il giorno più lungo dell’anno.

E’ interessante notare come tale fenomeno si verifichi ogni anno con circa 6 ore di ritardo, per la precisione 5 ore, 48 minuti e 46 secondi. Ma detto questo, andiamo a vedere alcuni cenni relativi al folklore.

A differenza del solstizio d’inverno, che affonda con forza le sue radici nell’essenza del paganesimo, in special modo nella cultura nordica del mondo vichingo (Yule), il solstizio d’estate sembra invece essere più avaro di nozioni in questo senso. A quanto pare infatti trovare informazioni pure, cioè scevre da quel neopaganesimo che le ha contaminate, è cosa ostica.

Ad ogni modo, i nuovi pagani si rifanno comunque a quelli vecchi, anche se indubbiamente contaminati da alte influenze come naturalmente cristianesimo ed ebraismo su tutte. In questo caso, il solstizio d’estate rientrerebbe tra le otto celebrazione dello Sabbat, per la precisione il Litha, il nome appare per la prima volta nel testo De temporum ratione del monaco anglosassone Beda il Venerabile, nel capitolo De mensibus anglorum riguardante le denominazioni dei mesi (Junius Lida, Julius similiter Lida).