Immaginare di dover fare a meno dell’acqua per lavarsi o per altri usi è un pensiero che ultimamente ha sfiorato molti di noi. Non è un caso che continua l’emergenza siccità. Anzi questo potrebbe essere solo l’inizio di un lungo periodo in cui il problema della carenza dell’acqua darà filo da torcere. Con l’arrivo del caldo, infatti, la situazione rischia di peggiorare. Ecco perché in alcuni Comuni si è persino deciso di stoppare l’uso dell’acqua per riempire le piscine.

Entro fine marzo era previsto il decreto acqua, necessario per far fronte a questa situazione, che il ministro dell’Ambiente Fratin durante la Conferenza sull’Acqua delle Nazioni Unite a New York, ha definito una grave emergenza planetaria.

Si attende il decreto e la nomina del Commissario

Alcune settimane fa il governo aveva annunciato una cabina di regia e l’arrivo di un commissario fino a fine dicembre proprio per gestire questa grande emergenza, che sta toccando da vicino anche l’Europa. Il nome non è stato ancora annunciato e proprio qui ruota la risoluzione di un problema che rischia di aggravarsi. Tra i tanti compiti che dovrà seguire questa figura, infatti, c’è quello di gestire delle misure di semplificazione, accelerare i lavori e sbloccare opere in stretto collegamento con la cabina di regia. Insomma, si attende quello che è stato definito il decreto acqua. E soprattutto la nomina del commissario, che dovrebbe trovare una soluzione a questa situazione drammatica.

Allarme siccità continua e ora scatta il divieto per le piscine

In tutto ciò, nonostante sia ancora marzo, in molti territori del Nord, fiumi e laghi sono a secco. È primavera ma sembra di essere in estate piena, questo a causa delle temperature spesso sopra la media. La nuova ondata di siccità ha raggiunto uno stato di severità idrica media in tre delle sette autorità, come ha annunciato l’ultimo bollettino.

In particolare le zone più in difficoltà sono quelle del Po, dell’Appennino settentrionale e quello dell’Appennino centrale. Non c’è ombra di miglioramento e per questo la società che eroga il servizio idrico nelle province di Siena e Grosseto, ha deciso che dal 1 giugno al 30 settembre tutti comuni serviti dall’Acquedotto del Fiora non potranno utilizzare l’acqua potabile per riempire le piscine degli agriturismi.

La decisione ha suscitato alcuni dubbi da parte dei soggetti interessati ma questo non è neppure il primo divieto legato all’emergenza siccità. Infatti, se in Toscana si è arrivati a questa decisione per scongiurare il peggio, in Trentino Alto Adige si è deciso di razionare i consumi dell’acqua per innaffiare giardini e lavare auto. Altri razionamenti potrebbero arrivare nelle prossime settimane anche nelle altre zone toccate dall’emergenza.
Intanto, il presidente di Cia Siena, Federico Taddei, si è detto preoccupato per la decisione degli acquedotti di stoppare l’acqua delle piscine negli agriturismi. Ha quindi chiesto alle società che gestiscono gli acquedotti di rivedere questa scelta per permettere alle strutture di programmare la stagione.