A chi non piacerebbe lavorare 4 giorni a settimana invece che 5? Alzi la mano chi non ha mai fantasticato su tutte le cose che si potrebbero fare in quella giornata libera in più. La settimana corta di lavoro permetterebbe di avere più tempo per dedicarsi agli hobbies, gestire meglio casa e figli, riposarsi o svagarsi. Insomma, 24 ore davvero preziose da dedicare a se stessi e non alle mansioni lavorative. In questo momento storico in cui il caro vita sta davvero dando filo da torcere alle famiglie e lo stress sul lavoro aumenta, il sogno di molti è proprio quello di avere a disposizione un giorno di riposo in più.

Un modo per conciliare maggiormente vita privata e lavoro insomma.

Ma arriviamo al punto. Quante aziende sono disposte a mettere a disposizione dei dipendenti la settimana corta di lavoro? Sicuramente è un concetto ancora troppo moderno e poche realtà hanno adottato questo sistema, che mira proprio a mantenere la stessa produttività pur lavorando meno ore.

Settimana corta di lavoro, la banca Intesa Sanpaolo fa la proposta

Tra queste, almeno in Italia, c’è la banca Intesa Sanpaolo, che ha proposto ai dipendenti degli uffici di lavorare per un’ora in più al giorno così da avere una giornata libera aggiuntiva. Si passa da 37 ore e mezza a settimana a 36 ore complessive. In definitiva i dipendenti possono lavorare, ad esempio, 9 ore da lunedì a giovedì e poi avere il venerdì libero. Ora si attende solo l’ok dei sindacati. La decisione sembra rappresentare un importante spartiacque a livello contrattuale poiché per tradurre la pratica servirebbe la contrattazione di secondo livello. Dopo la richiesta, Intesa San Paolo ha avviato una trattativa con Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin. Per adesso la proposta riguarda solo gli uffici ma i sindacati vorrebbero che fosse estesa a tutti i lavoratori.

Lavorare 4 giorni a settimana per conciliare lavoro e tempo libero

Con la settimana breve si punta, sostanzialmente, alla flessibilità. Non è detto che chi sceglie di essere operativo 9 ore per 4 giorni, poi, dovrà obbligatoriamente riposare il venerdì o il lunedì ma potrà scegliere anche un altro giorno di lavoro infrasettimanale. La decisione potrebbe essere anche legata al risparmio in bolletta per le aziende. Un giorno in più a casa vorrebbe dire risparmiare per chi assume e avere più tempo libero per chi lavora. Nonostante tutto, gli esperti sono convinti che la qualità della vita migliori di più con lo smart working che con la settimana corta.

E se in Italia siamo davvero agli albori, nel resto del mondo lavorare meno ore è una realtà ben nota. In Inghilterra, dopo un periodo sperimentale, molte aziende hanno deciso di proseguire la settimana corta. In Islanda, dove da tempo si usa questa modalità, si è parlato di successo travolgente e altri paesi come Belgio e Portogallo sono sulla stessa strada. Che sia la volta buona anche in Italia?