Dal prossimo 28 febbraio scatteranno le nuove regole per i processi di divorzio e separazione. L’obiettivo del governo è di velocizzare quelle che sono le attuali tempistiche della giustizia civile. Qual è la novità più rilevante? La possibilità per le coppie che si separano di proporre la richiesta di separazione e divorzio con un solo atto. Per essere più precisi, non si tratta di una novità del nuovo esecutivo, bensì l’applicazione di quanto scritto nella riforma Cartabia. Ciò che cambia sono i tempi, con l’attuale maggioranza che ha scelto di giocare d’anticipo.

L’obiettivo, in ogni caso, rimane quello di accorciare i tempi procedurali per arrivare al divorzio. Se fino ad oggi, dati Istat alla mano, ci vogliono circa 18 mesi per arrivare al divorzio, grazie al procedimento unico si potrebbe arrivare al dunque in 8 mesi.

Separazioni e divorzi. Cosa cambia per le coppie che si separano e chiedono il divorzio

Oltre che ad accorciare i tempi dei procedimenti, l’obiettivo della riforma dell’ex ministra della Giustizia Cartabia è di ridurre in maniera sensibile i ricorsi in appello e alla Cassazione. Come spiega l’avvocato Alessandro Caporelli Siriati al Corriere della Sera, tutto questo si otterrà “con l’introduzione di un rito unico improntato ad una cognizione piena ed esauriente”. Un altro cambiamento importante riguarda la documentazione da presentare al giudice per l’atto di divorzio. La riforma Cartabia rende obbligatoria la dimostrazione della propria condizione patrimoniale. In che modo? Con tutta una serie di documenti come la dichiarazione dei redditi degli ultimi tre anni, gli estratti conto dei rapporti finanziari e bancari, i beni mobili di proprietà ed eventuali quote societarie. Nell’eventualità il coniuge non dovesse attestare la propria reale condizione economica, dovrà pagare le spese legali oltre i danni patiti dall’altra persona.

Ci sarà anche l’udienza unica

Un’ulteriore significativa novità a partire da fine mese sarà l’udienza unica.

Il nuovo rito prevede infatti la comparizione di entrambe le parti davanti al giudice delegato o al Collegio. Nel corso di questa prima udienza si concentreranno le tre udienze classiche, ossia l’udienza di precisazione delle conclusioni, l’udienza di cui all’articolo 183 c.p.c. e l’udienza presidenziale. L’obiettivo, come già ripetuto, è di tagliare i tempi per giungere alla sentenza il prima possibile. C’è poi un’altra novità, identificata nel piano genitoriale. Di cosa si tratta? Di un resoconto dettagliato delle attività che riguardano il minore. Nel caso non si rispetti questo patto, si prevedono sanzioni fino a 5.000 euro.