La scuola italiana necessita di interventi, sia sul piano delle infrastrutture sia per quanto concerne stipendi e certezza dei percorsi di formazione: il governo giallo-rosso ha nominato come ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, già collaboratore dell’ex ministro Bussetti. Per mettere in campo una politica che sia di reale investimento economico per l’istruzione e, in generale, per la ricerca, la proposta del neo ministro è sicuramente ‘originale’, si parla infatti di imposte ambientali ed educative per trovare i fondi necessari.

Ecco le proposte e l’analisi del programma sulla scuola del governo giallo-rosso.

Le tasse ambientali ed educative: la proposta per la scuola del ministro Fioramonti

Nel programma del governo giallo-rosso si parla genericamente di aumento dei fondi per una serie di spese pubbliche, che vanno dalla neutralizzazione dell’IVA all’emergenza abitativa, passando ovviamente per l’incremento delle risorse per quanto concerne la scuola, la ricerca e l’università. Il ministro Fioramonti, già quando era collaboratore dell’ex ministro Bussetti, aveva lanciato una proposta molto particolare: una tassa specifica su bevande gassate, merendine e voli aerei, in maniera tale da ricavare circa 2,5 miliardi di euro da utilizzare per accrescere i fondi a scuola e università. L’idea sarebbe quella di colpire il mercato del cibo spazzatura, perché dannoso per la salute, e attività inquinanti come il volare in aereo. Il nodo resta sempre lo stesso: chi dovrà pagare questa imposta ulteriore, questa mini-IVA integrativa? La speranza è che a doverla pagare siano non le famiglie italiane, ma gli industriali.

Il programma giallo-rosso sulla scuola: gli interventi necessari – le solite promesse

È vero che il programma giallo-rosso è stato stilato in tutta fretta, ma la parte concernente la scuola sembra particolarmente generica e rischia di dare l’impressione che si tratti soltanto delle solite promesse. Si legge, infatti, che gli interventi ritenuti prioritari sono i seguenti:

  • Un intervento contro le classi-pollaio – l’unico modo sarebbe aumentare i docenti assunti, ma di questo non si parla
  • Valorizzare economicamente il ruolo-docenti – insomma, l’aumento degli stipendi
  • Potenziamento del cosiddetto piano nazionale per l’edilizia scolastica
  • Garanzie per la completa gratuità del percorso scolastico per gli studenti che provengono da famiglie che hanno redditi medio-bassi
  • Lotta al bullismo e alla dispersione scolastica.

Come si può notare, si tratta di un programma molto generico: la sua attuazione andrà valutata a partire dai fondi che realmente si vorranno mettere in campo e tutto si giocherà con il confronto con le parti sociali e i sindacati.

Leggete anche:Educazione civica, scuola primaria e secondaria: chi insegnerà la disciplina, ma la legge è in ritardo.

[email protected]