L’epidemia di Coronavirus sta cambiano il volto della scuola e la ministra Azzolina annuncia la possibilità che non si possa rientrare in classe neanche a settembre, per cui è necessario sin da adesso pensare a come strutturare il nuovo anno scolastico mediante la didattica a distanza. L’emergenza da Covid-19 potrebbe durare o ripresentarsi nuovamente in autunno e la scuola vuole essere pronta a ogni evenienza. Intanto, nel tardo pomeriggio di ieri è stata diffusa la bozza del decreto scuola su come organizzare la fine di questo anno scolastico: si parla di obbligatorietà della didattica a distanza, della questione dell’esame di maturità e delle eventuali bocciature, dell’esame di scuola media, e del nodo delle promozioni con recupero a settembre.

Obbligatorietà didattica a distanza: il decreto scuola Coronavirus

Secondo l’ultimissima bozza del decreto scuola, che sarà approvato oggi in un Consiglio dei Ministri, cambiano le indicazioni sulla didattica a distanza: “In corrispondenza della sospensione, il personale docente assicura comunque le prestazioni didattiche nelle modalità a distanza”. Quella che in un primo momento era soltanto un suggerimento diventa obbligatorietà. I nodi da sciogliere restano molti: innanzitutto, il digital divide, il fatto che molti studenti non hanno computer e connessioni internet per poterla svolgere – cosa che potrebbe creare una disparità di trattamento e che metterebbe in discussione il principio dell’inclusione; in secondo luogo, la difficoltà di alcuni docenti per quanto concerne le competenze informatiche.

Promozioni e recupero a settembre: cosa prevede su questo punto la bozza di decreto

Nel decreto è prevista una deroga anche per quanto concerne le promozioni di fine anno: data la difficoltà della situazione, sia dal punto di vista morale sia per quanto concerne le difficoltà connesse alla didattica a distanza, si va verso un sistema che prevede la promozione assicurata per tutti gli allievi, con la necessità di effettuare dei recuperi specifici a settembre.

Maturità 2020 e esame di stato secondaria I grado: come si svolgeranno ai tempi del Coronavirus

C’è poi la questione degli esami di fine ciclo. La bozza del decreto scuola ai tempi del coronavirus prevede la seguente modalità per gli esami di stato per la secondari di I grado (l’esame di terza media): rispetto alla bozza precedente e vista la situazione medico-sanitaria, si prevede l’elaborazione da parte di un candidato di una tesina che si aggiungerà alla valutazione del Consiglio di Classe; resta confermata la deroga sulla frequenza di tre quarti del monte orario e l’ammissione anche con insufficienze.

Per quanto concerne, invece, la maturità 2020, restano in campo le due opzioni (ma sembra essere chiaro che la seconda è quella più probabile):

  • Si torna a scuola prima del 18 maggio: la maturità sarà light, non ci sarà la seconda prova ministeriale ma una prova organizzata dalla commissione in maniera tale da rispettare l’effettivo lavoro svolto
  • Si torna a scuola dopo il 18 maggio o non si torna a scuola: la maturità sarà ancora più light, si eliminano tutte le prove scritte, si terrà soltanto il colloquio, che sarà più ‘pesante’, si immagina la possibilità di far svolgere traduzioni o esercizi durante il colloquio
  • Gli studenti saranno tutti ammessi allo svolgimento dell’esame, ma resta la possibilità della bocciatura
  • Le commissioni saranno composte da tutti docenti interni al Consiglio di Classe con soltanto il Presidente esterno per vigilare sulla correttezza dello svolgimento
  • L’Alternanza scuola-lavoro e l’Invalsi non saranno requisiti determinanti per l’accesso all’esame, ma l’orientamento potrà essere oggetto di colloquio
  • Deroghe infine anche sul monte ore di presenza, sui debiti formativi e sulle sanzioni disciplinari.

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