Al Napoli lo scudetto del 2022-23? Vogliamo fare i bastian contrari e analizzare questo Milan-Napoli in modo diverso da quanto stiano facendo un po’ tutti all’indomani della vittoria degli azzurri a San Siro. Stamane i partenopei sognano il tricolore, eppure, se analizziamo il match al di là del risultato, forse le cose sono un po’ diverse.

È vero, vincere un match del genere a volte significa che è proprio l’anno buono, del resto ci può stare una partita no durante tutta l’annata.

Se poi la partita no la vinci pure, allora forse è davvero l’anno buono. Se però ci soffermiamo ad analizzare la prestazione di Milan e Napoli, andando oltre il risultato (assolutamente bugiardo per quanto visto in campo), allora forse qualche preoccupazione Spalletti dovrebbe averla.

Scudetto Napoli, la partita di Milano

Oltre 20 tiri, 9 nello specchio della porta. È questo il bottino dei rossoneri nella sconfitta casalinga contro la nuova capolista. Per il Napoli i tiri in porta sono soltanto 4. Ciò che però conta sono i gol segnati ai fini del risultato e dei tre punti. Due gol per il Napoli, uno soltanto per il Milan. È il cinismo delle grandi squadre, quello che spesso ha dimostrato la Juve di Allegri, e quello che aveva anche il Milan di Capello. Insomma, una caratteristica che in Italia ha una lunga tradizione, anche se ultimamente il calcio anche da noi sta un po’ cambiando. Negli ultimi 3 anni abbiamo visto un calcio più offensivo, votato all’attacco, con squadre che hanno vinto lo scudetto perché capaci anche di imprimere un certo gioco durante le partite.

C’è un punto fermo che però rimane ben saldo da sempre nella tradizione calcistica italiana: la difesa. Chi subisce meno gol, vince il campionato. In questo il Napoli ha le statistiche dalla sua: solo 5 gol subiti finora, miglior difesa insieme a Juve e Lazio.

Anzi no, attenzione all’Atalanta. I bergamaschi ne hanno subiti soltanto 3 di gol e infatti sono al primo posto insieme agli azzurri. Ma al di là dei numeri, rimane la prestazione di ieri. È vero, la compagine napoletana esce da San Siro con un solo gol subito e soprattutto con 3 punti in tasca, ma il Milan ha creato davvero tanto e le due traverse colpite gridano vendetta. Insomma, troppe occasioni concesse ai rossoneri per essere ottimisti. Come detto, i tiri concessi ai rossoneri sono davvero tanti e, in particolare sul piano del gioco, il Milan ha dato prova di avere indubbiamente qualcosa di più. Per certi versi, quindi, parliamo di una sconfitta quasi inspiegabile, ma in realtà sappiamo quanto la fortuna giochi un ruolo decisivo nel calcio. Con due traverse, del resto, è evidente che ieri la dea bendata abbia deciso di baciare la squadra ospite.

Prestazione no, ma conta il risultato

Sul gol del pari tutti gli spettatori hanno pensato che il Napoli sarebbe stato travolto, e invece forse è lì che gli azzurri hanno vinto la partita. Se possiamo trovare un merito alla squadra di Spalletti, al di là della fortuna indubbiamente evidente, possiamo dire che è stato quello di saper soffrire, superare il momento clou del match con il fuoco rossonero a mille dopo il gol di Giroud, e trovare l’azione decisiva approfittando dell’unica incertezza della difesa rossonera. Il gol di Simeone ha infatti tagliato le gambe ai padroni di casa, proprio perché nessuno se lo aspettava. Il classico fulmine a ciel sereno che cambia la partita.

È stata comunque anche la partita dei grandi assenti. Gli azzurri erano privi di Osimhen, ma a risolverla alla fine è stato comunque Simeone, subentrato a Raspadori. Il Milan invece era orfano di Leao, al momento forse uno dei più grandi giocatori d’Europa.

La sua assenza si è indubbiamente vista, infatti la squadra di Pioli ha faticato non poco a costruire sulla sinistra quando Theo non spingeva. Il campionato comunque è lunghissimo, lo scorso anno il Napoli partì anche meglio, poi sappiamo com’è finita. Ad ogni modo, i numeri fanno ben sperare. E sognare lo scudetto, per quanto prematuro, non è una bestemmia.