Siamo nel giorno del Santo Natale, mentre invece domani festeggeremo Santo Stefano, un’altra celebrazione cristiana che però definire singolare è un eufemismo. Andiamo a scoprire perché sviscerando alcune singolari curiosità.

Santo Stefano, curiosità

Se la stragrande maggioranza delle feste cristiane affonda le sue radici in tradizioni preesistenti di natura pagana, quella di Santo Stefano non sembra avere connessioni con altre religioni e mitologie. Essendo infatti il santo un personaggio realmente esistito, in questo caso non c’è stato bisogno di connetterlo con altri personaggi o fatti appartenenti a culture precedenti.

E’ singolare però notare il progresso che tale personaggio ha avuto dalla storia sua contemporanea a quella poi stabilita dal cristianesimo. Si tratta di un protomartire, ovvero il primo martire della religione cristiana. Ma fu martirizzato per blasfemia (e lapidato), e tra i suoi accusatori c’era addirittura Paolo di Tarso, prima che fosse folgorato dalla luce divina sulla via di Damasco, quindi quando ancora era noto come Saulo.

Naturalmente, tali accuse, riguardavano il sinedrio, quindi il cuore dell’ebraismo precristiano, lo stesso Gesù fu accusato di eresia e blasfemia dai padri del sinedrio, quindi non deve impressionare tale condanna per il santo in questione. Quel che però è ancora già singolare è la scelta di celebrarlo il 26 dicembre. Infatti, per la Chiesa Cattolica non è un santo di precetto, ciò significa che lo celebra, ma non ne richiede il giorno festivo. In realtà fu una scelta “politica” da parte dell’Italia stabilire nel 2947 che tale data divenisse festiva, semplicemente per prolungare le feste natalizie.