Non solo ostriche, champagne e cioccolato ma anche gli ortaggi, insieme a pesce e frutta, sono considerati cibi afrodisiaci. Lo conferma Coldiretti, che con i suoi consigli esperti, ci regala delle chiare istruzioni per capire come preparare il perfetto menù della passione, ovviamente a San Valentino.

Così, a venire in nostro aiuto il 14 febbraio sono i pinoli: che, in virtù della ricchezza in zinco, aiutano a equilibrare i livelli di testosterone maschile. Stessa storia (per gli uomini) vale anche per il finocchietto selvatico e gli asparagi, che però a diffenza dei pinoli, risultano essere due ottimi punti di riferimento quando si parla anche di cibi che aiutano a riequilibrare gli ormoni sessuali femminili.

Ricordiamo  Kevin Spacey in ‘American Beauty’ quando assapora un piatto di asparagi prima di perdere la testa per una giovanissima studentessa. Sì, in quel caso gli asparagi non sono una scelta casuale. Anzi già Napoleone III li reputava indispensabili durante le sue cene private.

Invece, tra gli alimenti più semplici che non associamo mai (sbagliando) al loro potere afrodisiaco ci sono i pistacchi di Bronte: eccellenza siciliana caratterizzata da un notevole contenuto di antiossidanti. Il pistacchio, inoltre, in virtù della presenza dell’amminoacido arginina rappresenta anche un alleato speciale delle prestazioni intime maschili. Mandorle e noci, o comunque gran parte della frutta secca in generale ha notevoli proprietà stimolanti.

Anche lo zafferano, per esempio, è considerato un alimento utile al benessere sessuale perché aiuta a ottimizzare la circolazione periferica. Inoltre, contribuisce ad attivare la secrezione di ormoni in grado di migliorare la sensibilità delle mucose.

Ma il vero re della dieta di San Valentino è però il peperoncino. Questa pianta annuale, appartenente alla famiglia delle Solanaceae, è nota per i suoi effetti vasodilatatori a carico della circolazione periferica, peculiarità che ha effetti concreti: parola di Coldiretti.

Lo stesso discorso si può fare per la ‘nduja, inconfondibile insaccato calabrese considerato afrodisiaco proprio per via della presenza del peperoncino.

Da citare è anche l’anguilla, la cui inclusione nella dieta di San Valentino ha fondamenti più che altro simbolici: nella tradizione popolare si tende infatti ad annoverarla tra i cibi afrodisiaci in quanto la sua forma ricorda quella del serpente tentatore di biblica memoria.

Infine, da non trascurare sono le proprietà afrodisiache dell’aglio di Galeno e dello scalogno. Gli esperti di Coldiretti (ma anche gli chef stellati) pongono l’accento anche sulla cipolla rossa che, quando viene tagliata a metà, sprigiona un aroma in grado di irretire i sensi. Ma occorre fare attenzione agli eccessi per evitare effetti indesiderati e inibitori. Ci riferiamo a vino, champagne e spezie provenienti da paesi esotici.

Numerosi studi hanno dimostrato che alcuni cibi possono avere un effetto afrodisiaco. Per esempio, uno studio dell’Università di Napoli che ha esaminato i dati di oltre un milione e mezzo di persone in vari paesi del mondo seguite fino a un massimo di 18 anni, ha rivelato che il mix alimentare eterogeneo e completo che costituisce la dieta mediterranea, possiede proprietà antiossidanti tali da conferire notevoli effetti benefici sulla salute delle arterie e, quindi, sulle prestazioni sessuali.