(Aggiornamento) Si è svolto come tradizione anche quest’anno il miracolo di San Gennaro. Tanti i fedeli anche in questa occasione, presenti anche gli operai della Whirpool che, oltre a lanciare una preghiera al patrono della città, colgono anche l’occasione per far sentire la propria voce ai media presenti. Tornando al miracolo, il sangue si è sciolto alle ore 10.04, come ha annunciato il cardinale Crescenzio Sepe

Sacro e profano, cultura e tradizione, religione e credenza popolare, tutti questi fattori si mescolano nella giornata di oggi 19 settembre, giornata celebrata in nome di San Gennaro, patrono e protettore di Napoli, simbolo di un’intera città e del suo caratteristico folclore.

Miracolo di San Gennaro

Fenomeno famoso in tutto il mondo è il miracolo di San Gennaro, evento rappresentato dal fatto che il sangue del sangue, contenuto in un’ampolla, si scioglie nel giorno del suo onomastico. A dire il vero, la tradizione vuole che il sangue non sempre riesca a sciogliersi, in tal caso per Napoli sarà un anno duro, in caso positivo invece la città potrà godere della benevolenza celeste. Insomma, si tratta di una tradizione che non ha nulla di diverso dalle antiche credenze delle società agricole, totalmente immerse nella natura e in balia dei fenomeni naturali. In tali condizioni, gli uomini si affidavano alla protezione delle divinità, chiedendo favori in cambio di rituali o cercando di prevedere l’esito di un raccolto con qualche particolare rito.

Ma chi era in realtà San Gennaro? La sua nascita è in realtà incerta, è nato nel 272 d.c ma non è chiaro se sia nato realmente a Napoli, o a Benevento. Muore a Pozzuoli (Na) nel 305. Era vescovo della Chiesta, fu martirizzato dal giudice Timoteo di Nola con l’accusa di proselitismo, e infine decapitato. Il mito del sangue miracoloso, invece, nasce da questo racconto: subito dopo il martirio, il suo sangue venne raccolto in due ampolle da una donna pia di nome Eusebia.

L’evento della liquefazione del sangue non avviene solo il 19 settembre. Queste ampolle vengono infatti esposte alla venerazione dei fedeli tre volte l’anno: il sabato precedente la prima domenica di maggio, il 19 settembre ed il 16 dicembre.

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