L’Onu ieri ha sospeso Mosca dal Consiglio dei diritti umani. Non tutte le nazioni però hanno votato a favore, 24 sono state contrarie mentre 58 si sono astenute come l’India. Rispetto all’inizio del conflitto i voti a favore sulle risoluzioni occidentali calano. Nelle prime due votazioni, infatti, i Si erano stati 141 e 140 mentre adesso scendono a 93.

Onu sospende Russia dal Consiglio dei diritti umani

Ieri l’Assemblea Generale  Onu ha approvato la richiesta degli Stati Uniti ovvero quella di sospendere Mosca dal Consiglio dei diritti umani.

Hanno votato però contro la Cina ed altri paesi come l’Iran e quelli dell’Asia Centrale. Gli astenuti sono stati invece oltre all’India, il Brasile, l’Egitto ed il Messico. Per il via libera alla risoluzione serviva una maggioranza di due terzi dei paesi votanti (193) senza calcolare le astensioni. Per questo con 58 astenuti la soglia fissata a 90 è stata superata di appena tre voti.
Intanto Zhang Jun, l’ambasciatore cinese all’Onu, ha spiegato che Pechino si oppone fermamente alla politicizzazione delle questioni relative ai diritti umani. Per risolvere il conflitto in Ucraina, infatti, sono necessari dialoghi e negoziati. In più, ha spiegato, la “risoluzione non è stata redatta in modo aperto e trasparente“. Alimenta infatti tensioni tra i vari stati membri e non aiuta i colloqui di pace. Come detto la Cina non è l’unica nazione ad aver votato No. Ci sono anche Zimbawe, Vietnam, Uzbekistan, Tajikistan, Nicaragua, Laos, Kirghizistan, Iran, Cuba, Congo, Mali, Kazakistan e Repubblica Centrafricana. Inoltre Algeria, Bolivia, Burundi, Etiopia e Gabon. Da tali votazioni sembrerebbe quindi che ci sia un consolidamento della sfera di influenza russo cinese in tutto il globo.
In ogni caso con tale sospensione la Russia è passata alla storia. Non era mai successo, infatti, che uno dei cinque membri permanente perdesse l’affiliazione all’organizzazione per i diritti umani.
Nell’effettivo da oggi Mosca non potrà più proporre delle risoluzioni ed emendamenti riguardanti situazioni internazionali in cui non sia coinvolta direttamente. Tale sospensione durerà fino al 2023, anno in cui scadranno i termini dell’adesione della Russia al Consiglio.
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